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Dakar, Picco: "La seconda settimana è stata tirata!"

Franco ha terminato la Dakar 2016 al 20esimo posto assoluto nei Quad, al sesto di categoria

Ventesimo assoluto, e sesto di categoria, anche se in realtà la classifica quad di questa Dakar 2016 non è poi così chiara per Franco Picco. Penalità per lui e non per altri che non hanno fatto, a differenza sua, tutte le speciale... Ma la risposta, come da allora, da quando c'era Thierry Sabine, è sempre la stessa “C'est la Dakar !”. 

E allora c'è poco da discutere, ma piuttosto da raccontare, come fa il campione vicentino “La prima settimana è stata una vacanza, nel senso di difficoltà, poche, non zero, ma poco rispetto a quello che poteva essere. Poi è arrivata la seconda settimana: a fuoco! Trasferimenti tiratissimi a livello di tempi, e percorsi davvero tosti. Come sempre accade in questi casi, basta una cavolata ti mangi via del tempo e recuperare è difficile”.

E a lui di inconvenienti ne sono successi parecchi: “Già la tappa che arrivava a Belen, da Salta, dopo il giorno di riposo, quando è cominciato il caldo... Non so se a Belen ho fatto rifornimento con una benzina non adatta, oppure se è stata colpa del caldo, comunque ho avuto problemi alla pompa della benzina. Quella tappa mi stava andando bene perché c'era d navigare ed avendo io l'esperienza ne avevo passati parecchi. Poi il quad improvvisamente si è fermato: non conoscendo il mezzo ho fermato e chiesto ai piloti dello stesso team, ma anche loro non sono riusciti a capire che cosa fosse capitato. Poi mi sono accorto che se aspettavo dieci minuti la benzina si rinfrescava e riuscivo a ripartire. Ma nel frattempo avevo già smontato tutto, avevo cercato di capire da che cosa dipendesse lo stop: ho smontato le candele, le ho provate tutte, insomma”.

10 minuti di pazienza e come per incanto: “Ho riacceso ed il quad è ripartito, ma ho fatto solo un chilometro. E in questo modo sono arrivato alla fine, facendo due chilometri, fermandomi 10 minuti, ripartendo... e alla fine sono uscito dalla speciale però con 4 ore di forfettaria. Si trattava della tappa che avevano accorciato al CP2 e quando sono arrivato lì e mi hanno detto che la speciale era stata accorciata ne sono stato ben felice. Da lì in trasferimento sono arrivato fino a Fiambalà al traino, ma ho rotto la cinghia, poi ho forato...Era andata fin troppo bene la prima settimana”.

Al bivacco marathon Franco aveva qualche ricambio ed è riuscito a risolvere il problema ripartendo il giorno dopo per la seconda parte della tappa marathon. “Sono ripartito con l'idea di recuperare qualche posizione ma in cima ad una duna ho trovato Pedro Bianchi Prata, disperato. Aveva rotto la moto e cercava qualcuno che lo trainasse fuori. Non volevo farlo, ma poi ho pensato che avevo già tante di quelle penalità che potevo anche dargli una mano. E così l'ho agganciato e siamo partiti. Sapevamo che al CP2 in fondo al rio avrebbero fermato la speciale ma è stato terribile, fra la sabbia e i sassi ci abbiamo messo due ore...Ma lui piangeva e non ho avuto il cuore di lasciarlo lì”. Finita la speciale il trasferimento da 330 chilometri ha portato Franco al bivacco di La Rioja oltre mezzanotte.

Purtroppo, Anche la speciale delgiorno dopo è stata un altro calvario. “In quel caso è stata un po' colpa mia. Sono partito indietro e avevo dormito pochissimo, così alla fine cercando di recuperare ho preso un cespuglio che mi ha fatto saltar via una testina dello sterzo. Mi sono fermato, l'ho cambiato e sono ripartito veloce, forse troppo perché ho piegato un braccetto, e poi, per finire, ho anche perso la marmitta... Quando sono arrivato al CP4 e mi hanno detto che la speciale finiva lì ho pensato: menomale!”.

Ma l'odissea non è finita lì e la sfortuna ha continuato a inseguire il vicentino: “La mattina partendo da San Juan non avevo avuto il tempo di fare colazione, allora mi sono fermato da un benzinaio, ho fatto il pieno e ho preso due brioches e un caffè. Quando sono uscito... una gomma a terra! Non ci potevo credere”. In realtà era una piccola perdita, e alla fine sistemandola è riuscito a non cambiare la gomma, che ha tenuto fino in fondo, permettendogli infine di salire sul podio di Rosario, per la prima volta, con un quad.

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