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Dakar: Yazeed AlRajhi grande rivelazione tra le auto

Il pilota saudita ha chiuso la tappa di ieri al terzo posto ed ora la sua Toyota è quinta nella generale

Ha disputato quasi tutta la Coppa del Mondo FIA Rallies Tout Terrain, proprio per prepararsi al meglio a questa sua prima Dakar. Yazeed AlRajhi viene dall'Arabia Saudita e al suo fianco ha un signor copilota, Timo Gottschalk che in questi ultimi anni ha affiancato sia Nasser Al-Attiyah sia Carlos Sainz e con lui si è preparato per tutta la stagione 2014 al volante di una Toyota Overdrive. Ieri ha conquistato il terzo posto nella sua terza speciale in questa Dakar 2015.

"E' stato davvero un ottimo giorno. Siamo andati bene direi, visto il risultato però, non è il caso di esaltarsi. Abbiamo fatto tutto nel miglior modo senza commettere errori e dobbiamo continuare a farlo. Vogliamo mantenere la concentrazione, spingere ma senza esagerare, guidare a questo stesso livello, tutti i giorni e soprattutto fare esperienza su questo rally così lungo".

Ed è alla sua prima Dakar, qualcosa di completamente diverso dagli altri rally. Ride mentre risponde: "Davvero, questo è un rally totalmente diverso. Ho affrontato tutte le gare nel 2014, dall'Italian Baja di Pordenone alle altre valide per il mondiale ma la Dakar è tutt'altra cosa. Il livello è altissimo e tutti gli altri piloti conoscono bene queste zone, ci corrono da tanti anni a differenza nostra. Loro sanno bene cosa li aspetta ogni giorno perchè ormai si sono abituati alle piste e alle insidie del Sud America, per me invece è tutto nuovo".

Un terreno nuovo che comunque non lo ha colto di sorpresa: "No, veramente no, per me è solo una nuova esperienza null'altro. Certo sulla sabbia sono un esperto e non vedo l'ora che arrivi, ma non è solo la guida che conta qui alla Dakar. Anche semplicemente leggere bene il road book, capire tutte le insidie del terreno, questo è importante per noi: vogliamo fare e capire una cosa alla volta. Ci serve esperienza".

Inevitabile dunque parlare della speciale di lunedì, tanto difficile a tutti i livelli: "Per noi lo è stata particolarmente perchè mi sono insabbiato. Avevamo corso per ben 100 chilometri dietro a Robby Gordon, era impossibile passarlo, ma impossibile anche avvicinarmi. Stavo a circa 100, 200 metri di distanza, nella sua polvere perchè non volevo rischiare troppo avvicinandomi e lì ho perso un bel po' di tempo. Poi dopo questi 100 chilometri lui ha commesso un errore è andato dritto in una nota e noi siamo stati veloci a infilarci e a superarlo, finalmente".

E poi è arrivata la tappa di ieri, con un risultato buonissimo, terzo assoluto, che è nato dalla precisione con cui è andata la loro tappa, nessun errore, tanta concentrazione e una buona velocità, sempre senza esagerare però, come ripete il pilota arabo.

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