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Dakar, Peterhansel: "Inquietante l'altitudine di ieri!"

Il francese colpito dal passaggio a 5 mila metri con la 2008 DKR di nuovo in forma

Dakar, Peterhansel:

La Peugeot in questa Dakar 2015 non si nasconde dietro a un dito e punta al massimo obiettivo, forzando la marcia di avvicinamento al primo successo in speciale e portando rapidamente la 2008 DKR a un livello di efficienza che era difficile attendersi già alla prova del debutto.

È chiaro che le dita restano incrociate, ma lo è altrettanto che, di pari passo con il raggiungimento dell’affidabilità, a progettisti, tecnici e piloti comincino a “prudere le mani”. La nona tappa sembrava essere quella della rottura del ghiaccio. La vittoria era a portata di mano e il fatto di averla persa sotto uno strato di fesh-fesh ha riportato gli animi sulla tabella di marcia.

La 2008 DKR procede, Peterhansel è tornato nei primi dieci nonostante l’ordine di partenza penalizzante, e Despres sorprende tutti i giorni la sua squadra e se stesso. Sebbene le tre tappe finali non si addicano alle caratteristiche della nuova 2008 DKR, va prestata attenzione alle vicende Peugeot, perché i francesi non si accontenteranno di portare le due 2008 DKR sul palco d’arrivo di Buenos Aires.

Cyril Despres: “Era una bella speciale, veloce e guidata, quasi in stile WRC. Era divertente da matti se non fosse stato che bisognava guidare con precisione assoluta per evitare i sassi a bordo pista, e io ancora non sono sicuro di saperlo fare. Sono stato attento a non “toccare”, sono stato prudente e non ho bucato. Vuol dire che farò un pensiero a venire ad abitare in Argentina. È una esperienza nuova anche questa, guidare con molta delicatezza e sensibilità, dosare acceleratore e freno con piede leggero. Quando guidavo la moto non era così”.

Stephane Peterhansel: "La speciale era molto tecnica. Altitudine inquietante all’inizio della prova, un primo tratto di dunette, poi la lunga sezione stretta e guidata. Alla fine abbiamo evitato per poco di essere travolti dalla tempesta di pioggia che si è abbattuta sulla zona d’arrivo. Tutto bene, dunque, un bel divertimento e… la macchina è qui. No, in realtà non è andato tutto benissimo. In effetti avevamo regolato la macchina pensando ad una tappa più desertica, con più buche e sassi, quindi non in modo perfetto, altrimenti avremmo potuto forse divertirci ancora di più”.

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