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Dakar, De Rooy: "Dovremo cambiare molte cose"

Gerard promuove l'aspetto tecnico del team Petronas, ma non quello sportivo e auspica di avere piloti più forti!

Dakar, De Rooy:

In fila, a pochi metri dal podio, in attesa di salirci, i due camion del team Petronas De Rooy aspettano sapendo che l'ultimo giorno di Dakar è sempre lunghissimo. Ma il podio è il podio. Tra l'altro oggi Gerard De Rooy ha anche recuperato una posizione: ha concluso la gara nono, piazzando quindi due mezzi  fra i primi dieci, con Hans Stacey, sesto assoluto dopo aver vinto la quarta prova speciale, che è anche la terza di fila! Ma ovviamente non basta tutto questo per essere soddisfatti, soprattutto quando si è partiti da casa per vincere...

“Anche oggi è stata una speciale senza senso per chi era in gara con il camion - racconta Gerard - , così come le ultime due. Era un tracciato da WRC, troppo stretto che per i mezzi pesanti non ha alcun valore. Abbiamo viaggiato tutti in fila, come su un treno, per fortuna che almeno oggi per il fango e la pioggia hanno annullato una buona parte della ps e siamo potuti rientrare. Queste prove fatte in questo modo non servono a nulla: anzi, si rischi di perdere due ore per recuperare al massimo due minuti!”.

E l'olandese continua la sua analisi analizzando le altre tappe che non gli sono sembrate adatte ai bisonti...
“I primi due giorni e gli ultimi tre sono stati davvero noiosissimi, i più noiosi di tutto il rally, corti, pericolosi, con tutti nei trenini. Non mi piacciono queste speciali ma sono qui per correre e per arrivare alla fine del rally ed è quello che abbiamo fatto”.

Avete completato il lavoro, ma certo non con i risultati che vi aspettavate...
“Ho avuto due giorni di sfortuna e così siamo usciti dalla corsa per la vittoria. I piloti dei Kamaz sono bravi, non dico di no, ma sicuramente hanno avuto anche tanta fortuna. Loro sono parte di una struttura forte, sono in tanti e fanno un ottimo gioco di squadra. Ci sono tre piloti molto forti, mentre per me è difficile lavorare come loro. In un team c'è bisogno di due piloti competitivi, meglio se sono tre allo stesso livello, che possano spingere forte e mettere pressione alla conduzione del rally e agli altri team. L'anno scorso le cose erano andate meglio, era quasi tutto perfetto, ora non è più così”.

E' un peccato perchè l'Iveco Powerstar è parso affidabile e competitivo...
“A parte le rotture che sono state provocate da colpi presi durante le speciale, il camion va benissimo: a livello tecnico sono contento, così come non mi posso lamentare delle prestazioni. Praticamente non abbiamo toccato nulla sul mezzo perchè tutto funziona bene, ma noi abbiamo bisogno di piloti bravi”.

E parlando del percorso Gerard sottolinea, come tanti altri "camionisti" che l'edizione più bella per tutti è stata quella del 2012che arrivava a Lima, con il Perù al termine della lunga traversata sudamericana...
“L'anno più bello in assoluto è stato quello che ci ha portato a Lima, un percorso eccezionale e ce lo siamo goduto tutto”.

Per la Dakar 2016 si parla di Colombia, Ecuador e forse Perù, se solo si trovassero le risorse economiche...
“Sarebbe il benvenuto più che altro un tracciato nuovo, perchè ormai continuiamo a passare negli stessi posti ogni anno. Stavolta abbiamo fatto quattro speciali, o almeno alcuni tratti delle stesse, in zone già attraversate nelle scorse edizioni. Forse è giunta l'ora di cambiare”.

Gerard ci tiene a sottolineare l'ottima collaborazione con Petronas...
“Non abbiamo avuto nessun tipo di problema con gli oli che ci hanno fornito, segno che si tratta di lubrificanti adatti a qualsiasi condizione d'uso. La Petronas, oltre a essere sponsor del programma, ci garantisce un importante supporto tecnico: non appena torneremo a casa tutti gli oli saranno messi in speciali contenitori per essere inviati al laboratorio di Villastellone per analizzare nel dettaglio in che modo sono stati utilizzati. Si tratta di un lavoro di verifica molto importante per lo sviluppo dei nuovi prodotti”.

E al ritorno a casa li attende anche un debriefing:
“Assolutamente sì, ci concederemo giusto qualche giorno di riposo e poi faremo il punto della situazione in un debriefing in ufficio per analizzare il rally in dettaglio e per cercare di capire come dovremo muoverci il prossimo anno. Abbiamo delle idee  da sviluppare, ma dobbiamo parlarne per decidere in tempi brevi cosa fare in futuro...”.

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