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Dakar: la Peugeot gioca una partita in difesa

Sainz ottavo, Peterhansel decimo dopo una foratura. Solo Despres fatica all'avvio con la 2008 DKR

La Dakar non si smentisce mai. Nemmeno alla prima tappa. Doveva essere una prova tutto sommato priva di difficoltà, su un percorso pianeggiante e non particolarmente impervio. Eppure, subito dopo il via, i colpi di scena non si sono fatti attendere. Prima di tutto il giovane Sam Sunderland ha rubato la scena al compagno di squadra KTM e super campione Marc Coma ed è andato a vincere la tappa dominandola dall’inizio alla fine.

E poi, ancora più eclatante, è arrivato quello che nessuno si poteva aspettare. Dopo nemmeno 15 km dalla partenza Nani Roma, al volante della sua Mini, è sprofondato nel suo peggior incubo. Problemi alla pressione dell’olio, bisogna fermarsi a bordo strada e aspettare i meccanici. Sembra una barzelletta: lui, che puntava tutto sull’affidabilità per vincere la Dakar, viene fermato da un guasto dopo aver preso parte a nemmeno 1 km di prova speciale. Nel frattempo il suo più temibile nemico, il Principe del Qatar, Nasser Al-Attiyah, andava a vincere la tappa sicuro e senza indugi, imponendosi davanti all’altra Mini ufficiale dell’idolo locale argentino Orlando Terranova. La gioia del qatariano è durata poco perché poi gli è stata comminata una penalizzazione di due minuti per un eccesso di velocità in trasferimento. Ha chiuso il podio, dopo aver duellato alla grande con le Toyota di De Villiers e Ten Brinke, l’Hummer dell’eccentrico Robby Gordon. La prima tappa però quest’anno aveva un sapore tutto diverso rispetto alle più recenti edizioni.

La bandiera a scacchi infatti tornava a sventolare, dopo 25 anni, anche per Peugeot, che ha voluto impegnarsi nella Dakar con un programma di medio-lungo termine e con un’auto nuova fiammante come la 2008 DKR. Le tre vetture del Leone iscritte alla corsa, sviluppate interamente da Peugeot Sport, si sono presentate al Raid più duro del mondo senza aver preso parte ad una sessione di test ben strutturata. I tempi stringevano e così il vero banco di prova per le 2008 DKR è diventato la prima prova della Dakar.

Le esuberanti 2008 a due ruote motrici non hanno deluso le aspettative. Nonostante la freschezza del progetto “Il Matador” Carlos Sainz e “Monsieur Dakar” Stephane Peterhansel sono riusciti a battersi nel corso delle prime prove speciali addirittura per le prime posizioni, con i migliori in gara. Alla fine hanno chiuso rispettivamente in ottava e decima posizione, un risultato influenzato anche dalla volontà di non affaticare troppo la meccanica, ancora troppo “giovane” per girare al limite, e da una foratura, nel caso di Peterhansel.

Le vetture del Leone sono riuscite quindi ad amministrare la corsa, fermandosi a circa due minuti di distacco dal primo classificato. Significa che ci sono ancora ampi margini non solo per crescere e consolidare il passo di gara, ma anche per sognare di recuperare preziosi secondi sulle collaudate Mini. Più in salita invece il debutto sulle quattro ruote di Cyril Despres. L’ex motociclista e pluri-campione della Dakar in moto, com’era immaginabile, ha incontrato qualche difficoltà in più rispetto ai super navigati compagni di squadra e ha chiuso al 33esimo posto. Quello che conta però è che oggi le Peugeot hanno dimostrato di esserci, fin dal debutto. Un messaggio forte e chiaro mandato agli avversari, che d’ora in avanti non potranno più ignorarle...

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