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Dakar: il crash di Roma per una "buca" non segnalata

La Mini è finita in una fossa non riportata sul Road Book. Critiche dei piloti all'organizzazione

Dakar: il crash di Roma per una

Affiorano le polemiche per il pauroso capottamento di Nani Roma con la Mini del team X Raid. Lo spagnolo ieri è finito in una buca profonda mezzo metro che era posta all'uscita di una curva che le vetture potevano percorrere ad alta velocità di traverso. Peccato che questa "voragine" non fosse indicata sul road book per cui Roma, che era il primo sulla strada, avendo vinto la speciale della tappa 9, ci è finito dentro con l'avantreno della All4 Racing iniziando una serie di ribaltamenti nei quali la Mini si è davvero ridotta male (hanno provato a trainarla a Salta per vedere se era riparabile con un... miracolo).

La carcassa della vettura si è fermata una trentina di metri oltre la fossa: l'equipaggio è rimasto illeso dallo spaventoso volo, ma avrebbe impiegato un quarto d'ora ad uscire dall'abitacolo! Nani Roma, non appena si è liberato, è corso verso il buco in modo da segnalare alle vetture che seguivano il grande pericolo che stavano per affrontare.

E tutti i piloti son concordi nel dire che, chiunque fosse stato al volante della prima vettura, sarebbe capitato lo stesso incidente che ha visto protagonista Nani Roma. Insomma, starebbero emergendo delle crepe nell'organizzazione della Dakar 2015 che ha cambiato molti uomini nella sua struttura.

Fra i concorrenti c'è la convinzione che Etienne Lavigne, direttore generale dell'ASO, quast'anno abbia esagerato non tanto con un percorso che si sta rivelando di per sè durissimo, quanto nelle scelte giornaliere nel condurre la corsa. Il transalpino si è sempre trincerato nella sua frase classica "...questa è la Dakar, se non ve la sentite di andare avanti potete andare a casa!".

I motociclisti hanno dovuto "navigare" nel ritorno della tappa marathon nel lago salato e tutti gli impianti elettrici sono stati corrosi dalla salinità dell'acqua: è colpa dei piloti se le moto all'inizio del secondo tratto di prova speciale non andavano più in moto o di chi li ha mandati allo sbaraglio? E il fatto che un pilota di grandissima esperienza come il vincitore della scorsa edizione, Nani Roma sia finito in una fossa con la sua Mini è indicativo del fatto che ci sono delle crepe anche nella costruzione del road book e delle tappe.

A "volare" in tremendi capottamenti non sono stati solo gli... sprovveduti, ma due campioni come Carlos Sainz e Nani Roma che hanno un bagaglio di esperienza tale che deve far riflettere chi la Dakar la gestisce: non si deve alzare troppo il tiro alla ricerca dell'avventura a tutti i costi...

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