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Dakar, Famin: "Sono fiero del lavoro della squadra"

Il direttore di Peugeot Sport fa un primo bilancio prima della seconda settimana di gara

Dakar, Famin:

Bruno Famin, direttore di Peugeot Sport, fa il punto sul ritorno della Casa del Leone con le 2008 DKR alla Dakar 2015, prima che la corsa inizi la seconda settimana che riporterà gli equipaggi a Buenos Aires.

“Fare un bilancio a metà della corsa è ancora prematuro. La corsa non è ancora finita e preferirei stilare il bilancio dell’operazione a Buenos Aires, quando la Dakar sarà terminata. Oggi è il 13 gennaio, e siamo qua. Quello che è incoraggiante è che in ogni caso siamo qui dopo otto tappe, ne restano cinque, con due macchine che sono in buono stato e che non hanno avuto molti problemi. Avremmo anche potuto ottenere una o due vittorie di tappa, Stephane e Jean-Paul erano in buona posizione con una buona opportunità, quando hanno toccato un albero e rotto un braccetto dello sterzo, poi c’è stata la pioggia nella tappa a Uyuni”.

Come procede lo sviluppo della 2008 DKR?
“Siano soddisfatti, eravamo e siamo nel match senza molti problemi. Sicuro che abbiamo molte cose che possiamo migliorare, un po’ dappertutto, ma questo lo sapevamo anche prima. Il progetto è giovane ed è normale. Dunque a oggi siamo del tutto soddisfatti di aver raggiunto questo livello di affidabilità che ci permette di continuare a maturare dell’esperienza. L’esperienza è assolutamente vitale per centrare il nostro obiettivo numero uno che, seppure la macchina non sia male in quanto a prestazioni, non era comunque la vittoria assoluta per questa edizione della Dakar”.

L’esperienza alla Dakar è vitale, anche sotto il profilo umano, e voi da questo punto di vista siete del tutto vergini...
“Sono molto fiero di tutta l’équipe. Di tutta la squadra tecnica, che ha fatto un lavoro straordinario in queste ultime settimane e in questi ultimi mesi, per finalizzare i test, per costruire le macchine da corsa e per fare in modo che fossero pronte, impegnandosi totalmente anche una settimana intera prima della corsa, a Buenos Aires per aggiornare le macchine e poi, una volta partiti, rendersi conto tutti insieme di cosa è la Dakar. Tutti lavorano con un grande spirito, e io sono davvero molto fiero del lavoro della squadra”.

E dei piloti?
“Sono molto fiero anche delle prestazioni degli equipaggi. Se hanno fatto dei piccoli errori, ne abbiamo fatti anche noi. Tutti abbiamo commesso dei piccoli errori, ma siamo molto uniti nella progressione e formiamo un insieme che lavora molto, ma conservando il buon umore e perseguendo lo stesso obiettivo che è quello di vincere il più presto possibile”.

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