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Dakar: è Sainz il Matador della Peugeot 2008 DKR

Lo spagnolo è settimo, mentre Peterhansel paga più di un'ora. Cresce l'ex motociclista Despres

È il bello della Dakar. Si può passare da un estremo all’altro nel giro di pochi istanti. E se ieri abbiamo visto andare in scena una tappa tutto sommato tranquilla, un gioco da ragazzi per i piloti più esperti della Dakar, oggi il rally si è trasformato già in un inferno. Gli organizzatori infatti per il secondo giorno avevano in programma la prova cronometrata più lunga dell’intera corsa. 518 km da percorrere con acceleratore flat-out per 625 km di percorso complessivo compreso di trasferimenti.

Nelle moto si impenna la Honda di Joan Barreda che conduce una prova perfetta, senza mai farsi insidiare dagli avversari e portandosi a casa una bellissima vittoria. Dietro però succede il finimondo. Sunderland, mentre è in terza posizione, si perde nella polvere e compromette la sua corsa, mentre Coma arriva nel finale con le gomme esaurite e deve rallentare fino a 60 km/h, concludendo solamente ottavo, dopo una gara condotta nelle posizioni di vertice. Bellissimo secondo posto, quindi, per l’altra Honda di Goncalves e terzo gradino del podio per Ruben Faria in sella alla KTM.

Nelle auto è ancora una volta Nasser Al-Attiyah a dettare legge. Furioso per la penalizzazione di ieri, il Principe del Qatar stritola l’acceleratore e conquista rapidamente la testa della corsa. Posizione che non mollerà più fino al traguardo, dove arriverà con 8 minuti di vantaggio sul secondo. È tallonato dal compagno di squadra Terranova, che sembra avere le carte in regola per salire sul podio.

Invece, a pochi km dall’arrivo, un errore clamoroso lo manda fuori strada, perde venti minuti e sprofonda a 24 minuti di distacco dalla vetta. Via libera quindi alle temibili Toyota Hilux a benzina di De Villiers e Ten Brinke, che conquistano rispettivamente il secondo e terzo posto.

In casa Peugeot spetta a Carlos Sainz tenere alto il morale. Gli uomini del Leone possono tirare un vero sospiro di sollievo perché il Matador riesce a rimanere sempre nella top ten e sul finale, dove inizia la sabbia, riesce a sfruttare con grande maestria le potenzialità della sua 2008 DKR a due ruote motrici, recuperando posizioni e chiudendo con un bellissimo settimo posto, a venti minuti da Al-Attiyah.

Un risultato davvero soddisfacente per un’auto appena nata e che, in una delle prove più difficili, con temperature attorno ai 40 gradi, riesce a rimanere a combattere nelle posizioni che contano, con veicoli molto più collaudati come Mini e Toyota.

Migliorano le prestazioni di Cyril Despres. L’ex motociclista, quello che ha “ancora tutto da imparare al volante”, riesce non solo a portare al bivacco la sua vettura ma anche a migliorarsi rispetto alla tappa di ieri, nonostante le difficoltà del percorso. Il pilota francese chiude al 24esimo posto.

Discorso diverso per Stephane Peterhansel che ha dovuto affrontare una tappa tutta in salita. Monsieur Dakar, presumibilmente a causa di problemi tecnici, accumula più di un’ora di ritardo sul primo classificato e da domani dovrà davvero rimboccarsi le maniche insieme alla sua squadra per recuperare in vetta il suo compagno Sainz.

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