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Dakar 2015, Despres: "Passate due notti in speciale"

L'ex motociclista analizza l'esperienza sulla 2008 DKR, mentre Peterhansel è sempre decimo

Dakar 2015, Despres:

Dopo l’abbandono giovedì di Carlos Sainz, il team Peugeot ieri ha concentrato tutte le energie sulla SS6. Stéphane Peterhansel non ha perso tempo nel trovare il giusto ritmo dimostrandosi il pilota più veloce nella prima parte della speciale. Progressione interrotta per un inconveniente alla bielletta dello sterzo.
"Non è stata una grande giornata per noi - conferma Stéphane – a metà speciale abbiamo riscontrato un problema allo sterzo e a bordo non avevamo il pezzo di ricambio. Abbiamo perso molto tempo ma siamo riusciti a proseguire e a concludere la speciale. E’ fondamentale per noi portare la Peugeot 2008 DKR in fondo".

Sebbene abbiano perso più di venti minuti, Stéphane ed il suo navigatore Jean-Paul Cottret, sono riusciti a concludere la speciale in ventesima posizione. Il risultato cronometrico consente all’equipaggio del Leone di mantenersi nella Top 10 della classifica generale e di preparare subito la maratona prevista nella SS7, che sarà la tappa marathon "la vera essenza della Dakar" ha commentato Peterhansel.

L’energia del debuttante Cyril Despres si è evidenziata sul percorso Antofagasta-Iquique. La sua iniziazione alla guida delle quattro ruote è passata per le piste sassose e nelle dune di sabbia. Assistito dall’esperienza del suo copilota Gilles Picard, ha potuto mantenere alto il proprio ritmo e concludere 32esimo la tappa (risalendo alla 45esima posizione in classifica generale).
"Ho passato le ultime due notti in speciale – ricorda Cyrilsono uscito dalle dune di Copiapo verso mezzanotte e ieri sono tornato al bivacco molto tardi dopo una speciale complicata. Disputare una Dakar al volante di un’auto è meno impegnativo sul piano fisico rispetto alla moto ma richiede una grande concentrazione mentale. Adesso la SS7, l’ho fatta molte volte in moto e sono impaziente di vedere come gli altri equipaggi affronteranno questa maratona".

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