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Dakar 2015: la Renault Duster ha toccato i 200 km/h!

La speranza era di migliorare il 14esimo posto del 2014, ma Spataro al momento è solo 21esimo

Il progetto della Renault Duster è nato in Sud Africa. Lo spiega Stuart Thompson della WCT Engineering, che è proprio colui che ha sviluppato la vettura. La Duster aveva debuttato lo scorso anno alla Dakar, ma il progetto poi è stato ripreso in mano con la chiara intenzione di realizzare una vettura che potesse arrivare fra i primi dieci classificati della categoria auto.

Emiliano Spataro che la guida in questa Dakar è attualmente 21esimo assoluto, ma si è tolto il gusto e la soddisfazione di realizzare un quinto posto assoluto nella prima speciale ed un ottavo nella decima tappa. Spataro qui in Argentina è una vecchia conoscenza visto che saltella dal Campionato Turismo su strada, in cui corre con una Dodge Cherokee, al Super TC 2000 dove partecipa con una Renault Fluence e nella Dakar del 2014 ha chiuso con un ottimo 14esimo assoluto, sempre con una Duster.

L'idea di partenza dunque, era quella di migliorare il risultato ed ecco il perchè del progetto affidato ai sudafricani che hanno messo a punto motore, chassis, sospensioni, di questa Duster che in Argentina, ma anche in Sud Africa esce come vettura Renault e non Dacia.

Il team Thompson Racing così, ha preso in mano il veicolo e ha cominciato a lavorarci sopra, cominciando dal motore, un V8 da 5 litri, benzina, e dal telaio che pesa 50 chili in meno rispetto al precedente: "Noi abbiamo costruito la macchina in Sud Africa – spiega Thompsonperchè nel nostro Paese c'è un campionato off road davvero importante a cui partecipano delle ottime vetture, per esempio come la Toyota Hi Lux, e l'idea era quella di portare il concetto di queste vetture anche alla Dakar. Abbiamo disegnato in passato delle Nissan per il campionato nazionale e praticamente abbiamo adottato la struttura della Duster e la sua scocca, a questo stesso tipo di vettura. Il fatto è che Renault voleva un motore Nissan da montare sulla Duster perchè voleva adottare un motore che facesse parte della famiglia, ecco il perchè di questa scelta".

Il motore è quello della Infiniti e in realtà e la scelta è caduta su un benzina perchè "la tecnologia è più semplice, rispetto ad un diesel, ma questo non toglie che ne abbiamo dibattuto a lungo prima di prendere una decisione. Il regolamento oggi è migliorato per i motori a benzina e le prestazioni – basta appunto guardare la Toyota di De Villiers – non hanno nulla da invidiare ai diesel più potenti. Il propulsore benzina, semplicemente, è più economico da gestire e anche più semplice".

Il telaio lo hanno costruito loro, partendo da un tubolare e le sospensioni sono le "classiche" con ammotizzatori Reiger. La curiosità riguarda anche il futuro di questo mezzo, se ci sia o no l'intenzione di immetterla sul mercato dei rally raid, e di dare la possibilità di affittarla anche ad altri piloti: "La macchina appartiene a Renault Argentina – specifica l'ingegnere - e saranno loro a decidere che cosa farne in futuro". Una curiosità sulle velocità di punta: "Se parliamo delle speciali con pista, e quindi di sterrati veloci, la Duster può arrivare anche a 190 km/h, ma se pensiamo alla grande duna di Iquique dove tutti hanno toccato velocità da capogiro, posso dire che siamo arrivati ai 200 km/h prima di togliere il piede dall'acceleratore".

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