Si avvia a conclusione anche la seconda giornata di verifica alla
Dakar 2014. Cominciata stamattina poco dopo le 7 con il
team Iveco De Rooy, la lunga giornata ha assistito al passaggio del grosso dei team europei. I russi della
Kamaz, gli olandesi dei team
Ginaf e Iveco appunto, gli spagnoli della
Gas Gas, gli italiani del team di
Franco Picco, gli equipaggi della debuttante
Ford e dei nuovi buggy franco-americani di
Eric Vigoroux sono solo alcuni dei team che sono sfilati stand by stand, firmando, leggendo, ascoltando, ritirando attrezzature e soprattutto, facendosi poi stringere intorno al polso quel braccialetto colorato, dotato di microchip che sancisce la partecipazione alla
Dakar al 100 per cento.
Le verifiche tecniche, sotto il grande tendone bianco, sono andate avanti tutto il giorno senza intoppi, passando dalle borchie sui giubbotti dei motociclisti che fissano la pettorina con il numero, ai controlli di targhe, frecce, clacson, specchietti e tutto quanto fa parte, a norma di codice della strada, delle moto e dei quad.
Qualche auto è tornata indietro a metà verifica perchè non in linea con i regolamenti, ma la maggior parte ha passato i controlli sotto l'occhio attento dei commissari tecnici che sono degli “ufficiali” ma restano pur sempre degli appassionati che osservano con interesse le innovazioni dei tanti mezzi che oggi hanno sfilato davanti agli occhi di curiosi e addetti al settore.
Le due nuove buggy di
Eric Vigoroux, del team
EVR, costruite in collaborazione con la
Jefferies Racing, quello stesso gruppo che lo scorso anno aveva collaborato con
Nasser Al Attiyah alla costruzione dei suoi due buggy, hanno attirato l'attenzione di molti ed esteticamente ricordano moltissimo per una somiglianza soprattutto della parte anteriore, i due buggy di
Al Attiyah e Carlos Sainz che nel 2013 non erano riusciti ad arrivare in fondo.
"
Ma questa volta abbiamo lavorato tanto – ha detto
Vigoroux, passato quest'anno al ruolo di team manager -
praticamente da marzo 2013 sviluppiamo questo mezzo e siamo molto contenti del risultato raggiunto". Montano un motore 7000 cc, V8 ma sono leggerissimi e questo assicura un consumo abbastanza contenuto. Le gomme – uno dei grandi dilemmi dei buggy a 2 ruote motrici – sono della Toyo Tires e questo, asserisce Vigoroux "
è senza dubbio uno dei vantaggi e delle qualità vincenti della vettura".
Verso le 15 sono arrivati anche gli unici italiani in auto:
Giampaolo Bedin con il suo buggy bianco dopo i problemi con il motorino d'avviamento che lo hanno tenuto bloccato un giorno intero al porto di Campana a Buenos Aires è finalmente alle prese con le verifiche di un veicolo che appare rinnovato nelle linee e forse anche sotto il cofano, e pochi minuti dopo entrano anche gli uomini dell'
Orobica Raid con la
Fiat Panda e i loro camion assistenza, con un team che in totale conta più di dieci persone.
Stamattina ha verificato anche la
Nissan del team italiano
Tecnosport che è affidata quest'anno alle mani di un equipaggio kazako che ha già corso in passato con la squadra di Como: l'assistenza e condivisa fra
Tecnosport e Pandakar nel senso che il camion
Iveco T5 di assistenza verrà utilizzato da entrambi.
Roberto Boano con i suoi ragazzi invece ha finito di 'tribolare' solo nel pomeriggio dopo che diversi problemi elettrici avevano rallentato le loro verifiche tecniche.
Nel frattempo
Giulio Napoli, uno dei piloti della squadra piemontese, ha passato la mattinata a 'ricucire' il suo camper, malconcio dopo essere stato colpito da una passarella sulla nave che lo ha portato dall'Italia a qui, al momento dello sbarco a Buenos Aires. L'esterno sembra essere sistemato, ma l'interno presenta diverse rotture, senza contare la polvere e la pioggia dei giorni scorsi entrata dal profondo squarcio sul tetto.
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