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Zanotti: "Ho visto Botturi con la frizione bruciata!"

Il sanmarinese, 33esimo al traguardo, prosegue nonostante la febbre alta. Ceci aiuta Salvatierra

Zanotti:
La speciale da San Luis a Rafael per le moto è stata molto più difficile del previsto. Quando David Castera ieri aveva tenuto il briefing si era limitato a dire che un tratto della speciale odierna era già stato attraversato in passato, ma il direttore di corsa non ha specificato che il passato, in questo caso, era il 2009 e le dune grigie di Nihuil erano quelle terribili che in quell'anno fermarono quasi metà dei partecipanti. In più aveva detto che le dune era tagliate, ma non troppo morbide perché la pioggia dei giorni scorsi le aveva indurite non di poco. Ma bisogna tener conto che il riferimento di Castera, cioè gli apripista, precedono la gara di circa tre giorni e, quindi, in queste ultime ore il caldo torrido e il sole potentissimo hanno ridotto le dune grigie nelle stesse condizioni del 2009, che sono così risultate friabilissime. Diverse moto sono dovute tornare indietro anche due o tre volte per superare quelle più impegnative. E proprio per questo motivo che ci sono stati diversi piloti insabbiati: fra questi, purtroppo, è finito anche il nostro Alessandro Botturi che, probabilmente, è finito su una pista un po' più a nord del previsto rispetto alla rotta ideale e ha cercato di raggiungere nuovamente il passaggio giusto, ma quando c'è riuscito, ha pagato un prezzo esageratamente caro: il lumezzanese, infatti, ha bruciato la frizione! A darcene testimonianza è Alex Zanotti non appena è arrivato al bivacco... “Ho visto il lontananza una moto e il pilota mi ha salutato. Quando mi sono reso conto che era Botturi sono tornato indietro e ho visto che c’era lui in piedi, mentre la moto era buttata sulla sabbia. Mi ha detto che aveva bruciato la frizione della sua Speedbrain e non potevo fare nulla per lui, così sono ripartito”. È sempre il pilota di San Marino, 33esimo al traguardo, a raccontare la sua tappa... “Ieri sera non mi sentivo bene e sono andato nella tenda medica per cercare un'aspirina. Loro mi hanno misurato la febbre e si sono accorti che avevo trentotto e mezzo. Mi hanno dato qualche medicamento e sono andato a dormire, ma stamattina non stavo ancora bene. Sono partito per il trasferimento con un mal di testa potente e, probabilmente, guidavo a zig zag perché più di qualcuno in moto mi affiancava e mi chiedeva se stessi bene”. Per fortuna quando è arrivato in speciale Alex si è sentito meglio… “La prima parte della prova era davvero velocissima, almeno fino al rifornimento di benzina, a parte una pista di sabbia che era a circa 30 chilometri abbastanza impegnativa. Dopo il pieno sono ripartito veloce perché di nuovo la speciale presentava una pista di circa 50 km davvero rapidi fino alle dunette, terribili. La sabbia era molto friabile e la moto mi si è piantata più di una volta. Sono dovuto tornare indietro perché non riuscivo a salire e ho dovuto fare almeno due o tre tentativi. Ho viaggiato un po' con Ullevalsetter e la sua moto faceva un odore terribile, di frizione bruciata, tanto è vero che poco dopo è stato costretto a fermarsi. Uscito dalle dune, ho pensato che forse la parte più brutta fosse finita e, invece, tutta la pista proseguiva dentro un rio, in mezzo a dei canyon, molto tecnici e quindi davvero stancanti”. Alex è giunto 33esimo al traguardo ed è l'italiano meglio piazzato in classifica nelle due ruote. Dietro di lui c'è Paolo Ceci che ha perso tempo oggi ad aiutare il suo pilota, il boliviano Chavo Salvatierra che era caduto danneggiando non poco la sua moto. “Ho visto Salvatierra – aggiunge Zanotti – mi ha passato nel tratto veloce e la sua moto praticamente volava, così come le Honda della Sanz (26esima oggi) e di Rodriguez. Sono sicuro che stessimo andando a più di 150 km/h. Salvatierra, però, dopo avermi superato deve essere arrivato troppo veloce su un dosso e quando sono arrivato l'ho trovato per terra, con la moto conciata piuttosto male”.

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