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Conclusa la sua Dakar, Berezovskiy guarda al futuro

La rottura del filtro dell'aria ha messo ko la Nissan Patrol Y62 della Tecnosport, che però si è rivelata competitiva

Arrivata alla Dakar con pochi chilometri di test sulle spalle la nuova versione della Nissan Patrol Y62 si è arresa alle insidie di una Dakar quest'anno davvero difficile. Denis Berezovskiy ne traccia la storia ed anche un bilancio, pensando già al futuro.

"L'idea per questa vettura, di classe T2, era nata al termine della Dakar dello scorso anno. Avevamo scelto apposta questa classe perchè il nostro obiettivo era competere per il podio e piazzarci almeno nei primi tre. Decidemmo di creare una vettura apposita che potesse competere con le potenti Toyota T2 e così è nato il progetto di costruirne una. Lo abbiamo fatto, e a metà ottobre siamo partiti per affrontare i primi test in Tunisia. Ma un test, si sa, non è una gara. La vettura però aveva dato buoni risultati: è migliore della versione precedente, più robusta, con più coppia, motore migliore, più potente, uno sterzo molto buono con sospensioni indipendenti e così siamo partiti per la Dakar" racconta.

Una volta qui al via della prima speciale l'equipaggio ha deciso di non andare troppo veloce per aver modo di conoscere meglio il mezzo: "Abbiamo cercato di capire come rispondeva la macchina nel corso della prima speciale, il suo comportamento, l'assetto, ogni cosa. Le nostre sospensioni sono nuove, ci siamo affidati a Donnere quest'anno, ed è la prima volta che vengono montate su una Nissan. Ma il risultato è buono, trovo che lavorino molto bene".

Alla seconda tappa sono partiti dalla 96esima posizione e: "Tutto stava andando molto bene, ed era la speciale più lunga di tutta la Dakar, quel genere di speciale che la ASO organizza prima del giorno di riposo non all'inizio di un rally. Comunque noi stavamo andando bene e nei primi 400 chilometri abbiamo superato almeno 30 vetture. La speciale era sinuosa, parte in montagna e la vettura si comportava davvero bene. Poi è arrivata la parte dura, con sassi e fesh fesh e la sospensione posteriore ha cominciato ad avere qualche problema. Abbiamo rallentato un po', e siamo scesi di circa 10 km dalla nostra velocità di punta che era intorno ai 172 km/h. Quando siamo arrivati al chilometro 410, in uno dei punti più brutti della speciale abbiamo passato diverse vetture molte delle quali erano ferme, o insabbiate, e questo ci ha costretto a spostarci più in là rispetto alla pista principale. Nel bush bisogna stare attenti perchè è facile bucare, ma 12 chilometri prima della fine di questa zona bruttissima ci siam  accorti che il motore non rispondeva come doveva. Siamo scesi per controllare la vettura e abbiamo visto che il filtro dell'aria di era rotto...Sapevamo che era un punto debole, ma non ci avevo fatto particolarmente attenzione. Ogni giorno lo cambiavamo, ma non ne avevo uno con me per poterlo sostituire. Abbiamo cercato di ripararlo come possibile, usando t-shirt, guanti, tutto quello che avevamo. Lo abbiamo rimontato e siamo riusciti a fare altri 5 chilometri, ma questo ha portato alla morte definitiva del motore".

Insieme alla Tecnosport Rally ora Berezovskiy pensa già al futuro: "Dobbiamo sicuramente migliorare il mezzo e l'obiettivo è lo stesso, vogliamo correre nella Coppa del Mondo e vincere la T2. Ora abbiamo 2 mesi per lavorare sulla Nissan quando rientrerà dall'Argentina. Io faccio parte dell'Astana Team e ho un programma ben definito e degli obblighi da assolvere con questo grande club presidenziale. Dobbiamo coordinare la situazione fra service company e il club e preparare tutto il programma. La decisione sarà presa nella prossima settimana".

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