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Alonso: "L'obiettivo alla Dakar? Arrivare in fondo"

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il campione spagnolo in occasione della presentazione del team che correrà la maratona saudita per scoprire come si sta preparando alla gara e quali sono i suoi programmi per il futuro.

#301 Toyota Gazoo Racing Toyota Hilux: Fernando Alonso

#301 Toyota Gazoo Racing Toyota Hilux: Fernando Alonso

Che Fernando Alonso parteciperà alla Dakar 2020 l'avevamo già ampiamente anticipato seguendo i vari test che lo spagnolo ha svolto negli ultimi mesi in giro per il mondo e ora, a poco più di due mesi dallo start del rally-raid più famoso al mondo, Toyota ufficializza la notizia. Fernando Alonso, in coppia con Marc Coma, prenderà parte alla Dakar 2020, che dopo aver abbandonato i deserti Sudamericani, si sposta in Arabia Saudita, dove andrà in scena dal 5 al 17 gennaio.

Ho sempre apprezzato moltissimo l'impegno sportivo di Toyota – ha dichiarato Fernando Alonso nel corso della conferenza stampa di presentazione del team svoltasi quest'oggi a Barcellona -. Dopo aver preso parte con loro al mondiale endurance, correre la Dakar rappresenta un ulteriore importante tassello nella mia carriera sportiva. Certo, le cose non saranno semplici per me. Non avendo mai messo le ruote fuori dall'asfalto, si tratta di un'esperienza completamente nuova. Ho molto da imparare, ma il team Gazoo Racing è forse il posto migliore in cui crescere e fare esperienza”.

Quattro vetture al via

Alonso, infatti, non sarà solo in questa nuova maratona saudita. In occasione della gara targata 2020 la line-up del team è stata rivista e allargata e accanto all'equipaggio Alonso-Coma, Toyota Gazoo Racing South Africa schiererà altri tre Hilux. Il primo, naturalmente, sarà nelle mani dell'ultimo vincitore della Dakar, Nasser Al-Attiyah, che condividerà l'abitacolo con Mathieu Baumel. Il secondo Hilux al via sarà invece quello di Giniel de Villiers, per la prima volta in coppia con Alex Haro, mentre l'ultimo equipaggio con i colori Toyota sarà quello composto da Bernhard Ten Brinke e Tom Colsoul.

Obiettivo: vincere

L'obiettivo del team, come ovvio che sia, è quello di puntare alla vittoria. Per questo motivo, il team capitanato da Glyn Hall ha apportato una serie di modifiche all'Hilux per renderlo ancora più competitivo ed affidabile e svolto migliaia di chilometri di test in diversi paesi del mondo per simulare tutte le possibili situazioni nelle quali i quattro equipaggi si troveranno a gareggiare. A tal proposito, domani e dopo domani Fernando Alonso effettuerà una nuova sessione di test in Spagna.

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A tu per tu con Alonso

Prima di lasciare il centro congressi a pochi passi dal parco assistenza del Rally di Catalunya attualmente in corso, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Fernando Alonso per scoprire come si sta preparando a questa nuova avventura lontano dai cordoli di un circuito.

Si tratta di un'esperienza completamente nuova per te. Qual è la sfida più grande nel passaggio dalla pista, ad una gara come la Dakar?
“La Dakar è la gara più dura al mondo. Niente di quanto ho fatto fino ad ora si avvicina anche solo lontanamente a questa esperienza. In una maratona come questa devi essere pronto a tutto perché l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Proprio per questo motivo nel corso di molte delle sessioni di test che abbiamo affrontato abbiamo simulato situazioni critiche, come liberare la macchina quando bloccata in mezzo alla sabbia o sostituire componenti della vettura nel corso della gara. Ecco, queste sono cose che non ti capita di fare in pista”.

Altra grande novità per te è la presenza di un'altra persona in abitacolo. Come ti trovi con Marc?
“Benissimo. Certo per me all'inizio è stato strano non trovarmi in macchina da solo. Tuttavia, la presenza di Marc è fondamentale per me dal momento che, non potendo contare su una grande esperienza sulla terra, non si limita ad indicarmi la direzione da seguire, ma mi aiuta a crescere e ad approcciarmi al meglio al percorso".

L'Hilux è una macchina profondamente diversa da quelle con le quali sei abituato a correre. Come ti approcci alla messa a punto dell'assetto?
“Generalmente uso quella che mi propone il team. Vista la loro esperienza sanno perfettamente che tipo di regolazioni scegliere. Certo, alle volte fa strano sentire la macchina cedere al rollio nei curvoni più veloci, ma questa non è la Formula 1 e il punto è solo riuscirsi ad adattare”.

Qual è il tuo obiettivo per questa tua prima Dakar?
“Sicuramente arrivare al fondo. Solitamente la percentuale di equipaggi in grado di tagliare la linea del traguardo si aggira intorno al 60% di quelli che prendono il via della gara. Quindi, prima di tutto voglio arrivare al traguardo e fare esperienza, tutto ciò che verrà oltre questo risultato sarà un ottimo risultato”.

E dopo la Dakar hai previsto ulteriori impegni nel Cross Country?
“No, al momento no. Per ora il mio impegno in questa categoria si limita alla Dakar 2020, ma vedremo”.

Con Toyota hai corso nel WEC, ora alla Dakar, non ti resta che correre con la Yaris nel WRC per poter dire di aver preso parte a tutti i programmi sportivi di Gazoo Racing.
“Sì, è vero ma per il momento non ci sono programmi in tal senso. Penso che correre nel WRC possa essere anche più complesso che gareggiare alla Dakar. Nei rally le note del navigatore sono continue e vanno seguite alla lettera per poter sperare di essere veloci. Nei raid come la Dakar il dialogo con il navigatore è diverso. Il copilota tra le dune serve come paio di occhi in più e ad indicarti la direzione giusta per raggiungere il cap. Insomma, è tutto meno frenetico”.

Quindi, quali saranno i tuoi programmi per il 2020?
“Penso che tornerò a concentrarmi sulla 500 Miglia e poi valuterò i nuovi regolamenti della Formula 1. Non è detto che se questi contribuiranno a rendere la serie più interessante e coinvolgente io non possa prendere in considerazione l'idea di tornare nel circus”.

Yaris all'orizzonte

Nonostante in Toyota le bocche siano ancora cucite a riguardo, pare che presto Fernando Alonso potrebbe poggiare le mani sul volante di una Yaris per completare il suo quadro di attività con Gazoo Racing e, probabilmente, non al volante della variante WRC. Durante la conferenza stampa, infatti, su uno dei monito è per poco comparsa l'immagine di una Yaris da corsa. Nonostante la pesante camuffatura, è stato però possibile notare le carreggiate vistosamente allargate e l'assetto da terra oltre che un'aerodinamica spinta, ma non estrema come quella della WRC. Sarà questa la prossima avventura a quattro ruote di Alonso?

Intervista di Pietro Cardone

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