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Caffi: "Non dormo ma voglio arrivare in fondo!"

Il bresciano sulla Pandakar 4x4 racconta la sua prima esperienza alla Dakar

Caffi:
Aveva detto che era il sogno della sua vita. E lo sta vivendo con questo spirito. Alex Caffi è arrivato al termine della quarta tappa della 33. edizione della Dakar nel cuore della notte. Al bivacco di Chilecito l'assistenza del team Pandakar lo stava aspettando per intervenire sulla piccola Panda 4x4 dopo una speciale durissima che ha portato i concorrenti sulla Cordigliera delle Ande fino ad un'altitudine di 3500 metri e poi proseguire nel letto dei fiumi aridi piedi di insidie e improvvisi ostacoli natuali. L'ex pilota di Formula 1, testimonial di "Drivers against drug and drunk", il progetto sociale ideato nel 2007 dalla Creo MSC di Geatano Maria Migliore, per sensibilizzare i giovani ─ dai 13 ai 35 anni di età ─ dai rischi della guida sotto l’effetto di droghe e alcol, è giunto al campo solo alle 2,50 e ha dovuto mettere la sveglia alle sei! Poco riposo, ma tanta adrenalina in corpo... “Ragazzi, diamoci da fare perché c'è poco tempo prima di ripartire per la tappa di oggi che sarà una delle più selettive di questa edizione durissima del rally raid – ha detto Alex ai suoi meccanci che aveva già avuto tempo di riposare durante la sua attesa – è un'esperienza fantastica e non voglio andare in crisi proprio ora!”. Chi si aspettava un Caffi stanco si è dovuto subito ricredere: il bresciano con l'entusiasmo che si porta dietro è diventato il collante intorno al quale si muove la spedizione del team Pandakar ed è il catalizzatore della squadra: “Non ci sono parole per descrivere questa esperienza difficile, ma entusiasmante. Sono rimasto molto colpito dall'entusiasmo con cui gli appassionati qui ci sostengono quando transitiamo: la piccola Panda è accolta con grande simpatia. Non ho nemmeno il tempo di sentire male alla schiena, sono troppo impegnato e coinvolto in questa avventura incredibile!”. Alex ha invitato i tecnici della squadra a controllare la vettura con grande attenzione perché la speciale di oggi, l'ultima nel territorio argentino, è una di quelle storiche della Dakar Sud Americana e ha sempre fatto una grande selezione: da Chilecito a Fiambala ci sono 246 km di trasferimento e 166 di speciale. Sulla carta è una tappa corta, ma con tanta sabbia bianca e dune altissime molto soffici sulle quali è difficile procedere se non si ha l'adeguata esperienza. “Questa è una giornata importante per noi – ammette Caffi – affrontiamo il terreno meno adatto alle caratteristiche della nostra Panda, ma non mi spaventa niente: voglio arrivare fino al traguardo di Lima portandovi il messaggio sociale di “Io guido, non bevo. Questa edizione della Dakar ha pagato un prezzo molto alto di vite e, proprio per questo, il tema della sicurezza resta fondamentale”. Angelo Fumagalli, copilota di Caffi che vanta una grande esperienza di gare tout terrain, è stupito dalla capacità di adattamento del testimonial di D.A-D.D. che è al suo debutto alla Dakar: “I ragazzi mi dicono che Alex ha una capacità incredibile nel risparmiare il mezzo – ammette Fumagalli – i pezzi da sostituire sulla nostra Panda sono molti meno di quelli necessari sull'altra macchina affidata a Loris Calubini che è un dakariano provetto”. In gara sono rimaste 136 vetture e Caffi non è ultimo, anche se questa notte ha preso una penalizzazione per il ritardo accumulato. Il morale è alto, come la motivazione per andare avanti. E, infatti, c'è anche il tempo per scherzare: il “Lupo”, meccanico esperto di rally e di marathon, è un perfezionista e vuole le macchine sempre pulite, ma con tutta la sabbia che c'è in Argentina non gli basta il solito panno, ma gli serve una scopa! “Non ho mai visto una macchina trattata così – ha concluso Alex – non lo avrei mai permesso se non qui: del resto la sabbia entra dappertutto. Non la sopporto, ma bisogna farci l'abitudine...”. “Caro Alex, allora hai scelto il posto più adatto!” ha replicato il “Lupo” prima che scoppiasse una fragorosa risata che ha rischiato di svegliare altri piloti che stavano riposando nelle tende. Le dune di sabbia saranno lo spauracchio di oggi, ma Caffi non demorde perché ha già dato appuntamento ai suoi a Fiambala, una sorte di terra... promessa!

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