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Marco Congiu, Motorsport.com
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Analisi

Imola: una prima volta che vale una vita

Gareggiare sul tracciato di Imola è un sogno. Una sensazione che è descrivibile unicamente trascendendo la natura umana e raggiungendo l'iperuranio delle emozioni che il tracciato emiliano sa offrire. Una pista la cui difficoltà è nota in tutto il mondo. Un luogo dove ci si lascia il cuore.

Imola. Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Forse, la pista più bella d’Italia, ricca come poche altre di storia, fascino e amore per il motorsport nella sua forma più pura. 4.909 metri che disegnano un tracciato formato da 19 curve, ciascuna unica e magnifica. 

Se girarci per un track day è un’esperienza unica, avere la possibilità di correrci in auto rasenta addirittura l’arrivo ai cancelli dei Campi Elisi. Un’esperienza che va condivisa con chi ama questo sport, al netto della facile retorica: Imola è un patrimonio di chi vive per le gare automobilistiche e motociclistiche. E, come un improbabile Virgilio, voglio accompagnare voi, motorofili Dante, verso ciò che si prova correndo ad Imola, lanciandosi in un giro veloce del tracciato a bordo di una Renault Clio Cup, esperienza che ho vissuto in occasione della tappa emiliana del Campionato Europeo dedicato.

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