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Il personaggio Peugeot - Popi Amati: il ruolo del navigatore

Popi Amati, direttore sportivo del team Peugeot Sport Italia ed ex navigatore di Andrea Zanussi e Paolo Andreucci, ci racconta come è cambiato negli anni il ruolo del copilota...

Popi Amati - Direttore Sportivo Peugeot

Foto di: Marco Passaniti

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Popi e Anna Andreussi
Popi e Paolo Andreucci
Popi Amati con Paolo Andreucci su Peugeot 106 XSi
Popi Amati e Andrea Zanussi a bordo della Peugeot 205 T16
Popi Amati al Rally 1000 Miglie 1986 su Peugeot 205 T16
Paolo Andreucci e Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Popi Amati - Rallye Sanremo 2016
Paolo Andreucci e Anna Andreussi, Peugeot 208 T16
Paolo Andreucci e Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia

La competenza che ha Popi Amati in tema di rally a volte è semplicemente… disarmante! Il direttore sportivo del team Peugeot Sport Italia ha accumulato una tale esperienza – da navigatore prima e da DS poi – che gli permette di avere una visione di gara a 360 gradi.

Negli anni i rally sono cambiati molto e di conseguenza il ruolo del navigatore si è adeguato alla nuova concezione di corse su strada, che siano su asfalto o su terra. Una volta le gare duravano 5 giorni e bisognava concludere più di 50 prove speciali prima di vedere la bandiera a scacchi. Una situazione che poneva il navigatore in un ruolo di responsabilità che oggi non si è perso, ma sicuramente ridimensionato. 

Il copilota - nelle gare di un tempo - doveva prima di tutto essere responsabile della logistica di tutto il team, solo dopo aver organizzato tutto si sedeva in macchina e, roadbook alla mano, guidava il suo pilota. 

Ricordo di gare nelle quali mi sono dovuto fermare a chiedere ad alcune persone di offrirci l'uso del proprio giardino per le assistenze che una volta erano chiamate volanti. Ci hanno guardato un po' strano all'inizio, ma la passione alla fine ha prevalso e ci hanno permesso di trasformare il loro spazio in una vera officina en plein air

Popi Amati 

Tutti i mezzi di trasporto del team (si arrivava ad avere anche 5 o 6 furgoni) erano gestiti quasi completamente dal navigatore: organizzare gli spostamenti, scegliere i giusti posti per le assistenze, avere completamente chiaro il programma dell'intera settimana che corrispondeva alla durata di un rally erano le principali attività da seguire. Inoltre bisognava avere ben chiaro il percorso e scrivere le note durante le ricognizioni assieme al pilota, cercando di stare attenti ad ogni minimo dettaglio. Attività che hanno permesso a Popi Amati di sviluppare una prontezza ed una facoltà di interpretazione della gara in tempi brevi davvero incredibili.

E i cellulari? Una volta non c'erano e l'unica possibilità di comunicazione erano le radio, ma il vil denaro da sempre indiscusso protagonista del mondo delle corse in auto, non permetteva a tutti di disporre dello stesso materiale.

Cercavamo le colline più alte dove piazzare il nostro ripetitore per le comunicazioni radio. Purtroppo anche questa certosina ricerca non sempre garantiva l'ottimo funzionamento degli apparecchi. I più ricchi avevano un elicottero e quindi riuscivano a essere sempre coperti, noi ci arrangiavamo...

Popi Amati

In macchina è cambiato poco: il ruolo del naviga è sempre lo stesso, solo la fatica oggi si è ridotta, ma non è certo semplice leggere le note al pazzo che si ha di fianco...

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