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Suzuki, Goldoni: "Ecco come sviluppo la Swift Hybrid R1"

Motorsport.com ha fatto quattro chiacchiere con il pilota aostano che sta sviluppando la nuova arma da competizione del costruttore giapponese per capire come si sta comportando la prima ibrida da rally in Italia

Simone Goldoni, Suzuki Motorsport, Suzuki Swift Sport Hybrid R1

Suzuki

Il nome di Suzuki è ormai indissolubilmente legato al panorama rallystico nazionale. Da ben tredici anni infatti, la filiale italiana del costruttore di Hamamatsu è attivamente impegnata nel Campionato Italiano, e non solo, con il monomarca dedicato alla piccola Swift, che dal 2007 si è costantemente evoluta, vedendosi declinata in svariate classi, dalla Racing Start alla N2.

Oggi, la Swift compie un ulteriore passo avanti nel suo lungo percorso di crescita con la nuova Swift Sport Hybrid R1, che rappresenta non solo un nuovo step evolutivo per la variante da competizione del modello, ma anche e soprattutto, una novità assoluta per i rally italiani. Si tratta infatti della prima vettura ibrida da rally a correre in Italia.

La nuova Suzuki Swift Sport Hybrid R1 è attualmente in fase di sviluppo. Ha fatto il suo esordio nelle competizioni al Rally della Lana e proseguirà la sua crescita prendendo parte a tutti gli appuntamenti del CIR, nelle sapienti mani di Simone Goldoni, che nel 2019 si è aggiudicato il girone CiWRC della Suzuki Rally Cup, oltre alla Coppa R1 nazionale. A lui il compito di trovare nel corso di questa stagione il setup giusto da adottare sulle future Swift che prenderanno parte alle prossime edizioni del Trofeo.

Ancora più precisa

“Dopo il Lana, il primo importante impegno della Swift Sport Hybrid R1 è stato al Rally di Roma Capitale – racconta a Goldoni a Motorsport.com - E avendo chiuso al primo posto di classe non potevamo sperare in un risultato migliore per il debutto della vettura. Se è vero che chi bene inizia è a metà dell’opera, allora c’è ben da sperare per il prosieguo della stagione”.

Attualmente la Hybrid R1 si trova nel pieno della primissima fase di sviluppo, ma ha già espresso chiaramente quello che è il potenziale di cui è capace e che, gara dopo gara, verrà sempre più consolidato.

“Rispetto alla precedente 1.0, la macchina è cambiata profondamente, non soltanto dal punto di vista del powertrain. La Hybrid R1 monta cerchi da 16” in luogo dei precedenti da 15” e grazie anche a questo è risultata fin da subito più stabile e precisa nell’inserimento e la gomma tende ad andare molto meno in crisi. Ora il grosso del lavoro sarà incentrato sul motore”.

Verso i 160 CV

Attualmente, infatti, la Suzuki Swift Sport Hybrid R1 è ancora quasi completamente di serie per quanto riguarda il motore. Ad oggi il 1.4 eroga una potenza di circa 130 CV, praticamente gli stessi della versione stradale, ma le novità sono dietro l’angolo.

“Da regolamento non è possibile intervenire sulle componenti meccaniche del motore, mentre c’è una certa libertà sull’elettronica. Siamo quindi in attesa che ci venga consegnata la centralina rivista, con la quale dovremmo far salire la potenza fino a circa 160 CV".

"Per il resto, trattandosi di una versione pensata per il monomarca, l’idea di Suzuki è quella di mantenere tutta la componentistica di serie. Per questo motivo il cambio rimarrà il manuale della stradale, solo con la conica corta e l’aggiunta di un autobloccante”.

Anche sul fronte assetto Simone e il team Suzuki stanno svolgendo un lavoro certosino.

“Per il momento stiamo usando un assetto regolabile proprio per trovare la taratura migliore e più trasversale da adottare poi sulla versione definitiva che, come vuole il regolamento, può sfruttare unicamente un assetto fisso. Trovato il set-up, quindi, faremo poi preparare i quattro ammortizzatori, che verranno poi montati su tutte le R1 che in futuro prenderanno parte al Trofeo”.

Più spinta in basso

Trattandosi di un modello dotato di sistema mild-hybrid che, per quanto non in grado di far viaggiare la macchina in elettrico, sfrutta comunque un sistema di recupero dell’energia in rilascio per ricaricare la batteria, viene naturale chiedersi come questo influisca sulla guida quando ci si trova in prova speciale.

“In gara il lavoro del modulo ibrido si amalgama perfettamente al funzionamento del motore endotermico. Abbiamo notato che l’intervento della parte elettrica risulta più incisivo soprattutto nei tratti cronometrati più tortuosi e ricchi di curve".

"È in queste condizioni che l’ibrido riesce a dare quello spunto in più in uscita anche dalle curve più lente, andando a colmare la parte di vuoto che tutti i motori termici hanno nella parte bassa del contagiri".

"La franata poi, non risente in alcun modo della presenza del sistema di recupero. Come da regolamento, l’impianto resta quello di serie, eccezion fatta per la mescola delle pasticche e il materiale delle varie tubazioni”.

Insomma, la nuova Swift Sport Hybrid R1 ha un grande potenziale prestazionale pronto a venire allo scoperto e, dati alla mano, ha tutte le carte in regola per diventare la Swift più veloce di sempre.

Non ci resta che aspettare che Goldoni e Suzuki Motorsport portino a termine la fase di sviluppo, per poter vedere la piccola tutto pepe giapponese competere ad armi pari con altre vetture di classe R1, fra tutte Renault Clio e Ford Fiesta.

A cura di Pietro Cardone

Simone Goldoni, Suzuki Motorsport, Suzuki Swift Sport Hybrid R1
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La scarpa personalizzata di Simone Goldoni
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