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CIR: ecco come Peugeot ha riformato la coppia Andreucci-Andreussi

Decisivo un incontro tra Anna Andreussi e Carlo Leoni in stazione a Roma. Si riforma così la coppia che ha dominato negli ultimi anni nel CIR a un anno di distanza dalla separazione sportiva.

Anna Andreussi, Paolo Andreucci, Peugeot 208 Rally4

Foto di: Marco Passaniti

Milano - #Restart2020. Un semplice e modaiolo hashtag può racchiudere tanti significati, sebbene la rete e, più in generale il pianeta, ne sia invasa grazie o per colpa dei social? In Peugeot Sport Italia dicono di sì. Un nuovo inizio che ha sapore antico e nuovo allo stesso tempo.

Alla nuova Peugeot 208 Rally4 fa da contraltare il grande ritorno di Paolo Andreucci e Anna Andreussi, chiamati a portarla in gara in 5 dei 7 eventi del Campionato Italiano Rally 2020. Rivedere Paolo e Anna assieme accanto alla nuova nata negli stabilimenti di PSA Motorsport di Satory fa un certo effetto.

Nel 2019 Paolo ha corso da privato con Rudy Briani nel team Maranello Corse nel Campionato Italiano Rally Terra, mentre Anna si è occupata del negozio Sparco aperto nella sua Udine. Un anno lontano dalle corse non hanno intaccato la passione della navigatrice. Ma per farla tornare accanto al compagno - sempre desideroso di correre in barba ai suoi 54 anni - Peugeot ha dovuto lavorare in modo scientifico negli ultimi mesi dell'anno passato.

"Con Paolo e Anna abbiamo passato un anno di stand by, ma il 2020 deve essere l'anno della ripartenza e continuare a correre con loro. Pensiamo infatti che dal punto di vista sportivo sia infatti importante, così come dal punto di vista promozionale per la vettura, che per noi è prestazionale. Speriamo che Paolo e Anna ci permettano di raccontare un'altra storia eccezionale", ha dichiarato Carlo Leoni, direttore comunicazione ed eventi di PSA Italia.

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"La cosa più difficile non è stata convincere Paolo a tornare in macchina, che non vedeva l'ora. Ho fatto una corte spietata ad Anna perché non voleva più saperne di mettere il casco. Anche perché aveva iniziato una sua attività a Udine".

Salita sul palco assieme ad Andreucci, Anna ha scherzato: "La verità è che non volevo più correre con Paolo", generando una risata generale dei presenti. "Scherzo. E' stata una notizia inaspettata. Proprio non me l'aspettavo. Ci siamo incontrati per caso in Stazione Termini a Roma con Carlo (Leoni, ndr) e non ci credevo veramente. Poi quando è stata formalizzata l'offerta ho chiesto di pensarci ancora un paio di giorni, ma mi hanno detto di no, che era tardi. E quindi siamo pronti!".

Alla fine della scorsa settimana Andreucci ha svolto un test con Pirelli, per continuare lo sviluppo: "Cercheremo di sviluppare la macchina anche per le strade italiane come abbiamo fatto nel 2013 con la R2. E' arrivata e qualche adattamento dobbiamo farlo. Abbiamo le Pirelli che sono andate sempre molto bene, c'è una nuova sfida con le gomme da 17", e soprattutto migliorare la macchina per portarla a livello d'assetto e di consigli ai trofeisti che arriveranno il prossimo anno. Cercheremo di fare le stesse cose del 2013 con l'obiettivo di far vedere che la macchina va forte. Per me è una grande soddisfazione aver avuto questa opportunità", ha commentato l'11 volte campione italiano rally.

Infine, Leoni ha raccontato - sempre in tono scherzoso - un aneddoto degli anni precedenti che ben fa capire la voglia di competizione di Andreucci: "Nel 2019 mi è mancata soprattutto una cosa. Le classiche chiamate alle 8:15 del mattino del lunedì di Paolo in cui mi diceva: 'Carlo, insomma, le cose qui non vanno bene. Il team non si impegna, dobbiamo fare test, Pirelli deve sviluppare le gomme e anche i meccanici devono impegnarsi di più'. Intanto noi continuavamo a vincere. 'Anche voi a Milano pensate ad altre cose. A Opel, a Citroen, DS e non a me e Peugeot Sport. Lo dico in termini di battuta, ma anche per spiegare la persona che è Paolo. A 54 anni con l'ossessione del risultato da raggiungere a ogni costo".

Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 Rally4

Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 Rally4

Photo by: Giacomo Rauli

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