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Mercedes E43 AMG 4Matic SW, brividi in famiglia

401 CV e 520 Nm di coppia, per la nuova “maxi-SW” tedesca. Sportiva e veloce, non è comunque la più estrema…

Mercedes-AMG E43 4Matic

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Prima di tutto occorre fare chiarezza, visto che ultimamente Mercedes ha fatto parecchi cambiamenti con i nomi e le sigle dei propri modelli. Tutti i modelli che da oggi in poi vedrete con denominazione Mercedes-AMG sono una via di mezzo tra le Mercedes normali e le AMG più estreme. Un po’ come le Audi S, a metà fra le TFSI e TDI e le pazzesche RS. La differenza più grande è racchiusa sotto al cofano: le Mercedes-AMG meno estreme hanno un 3.0 V6 biturbo a benzina da circa 400 CV (variabili in base ai modelli), mentre le AMG “pure” l’impressionante V8 4.0 - sempre biturbo - che di CV ne ha almeno 150 in più. Ovviamente, nel passaggio da 6 a 8 cilindri e da 3 a 4 litri di cilindrata sono anche molte altre le cose che cambiano: la messa a punto delle sospensioni, la taratura del cambio e la configurazione aerodinamica. Sì perché il più potente dei due motori genera un calore da centrale nucleare che in qualche modo va smaltito. Di conseguenza, ecco che la carrozzeria delle versioni V8 è ben più carica di aperture e sfoghi dell’aria, per non dire delle appendici aerodinamiche aggiuntive, necessarie a tenere a bada prestazioni da supercar. Proprio per questa ragione, per il “carico” di elementi che una AMG “100%” si porta con sé, la linea di prodotto intermedia potrebbe essere una scelta consapevole e non solo dettata da motivazioni economiche.

4x4 con prevalenza al retrotreno

Le Mercedes, un po’ come le Audi, si portano addosso la “croce” di essere poco divertenti. Un pregiudizio rimasto nella mente di molti per come le auto di Stoccarda erano progettate e messe a punto fino all’inizio degli anni Duemila. Da quel momento le cose hanno iniziato a cambiare, a partire dalla potenza dei motori per poi arrivare anche alle sospensioni e allo sterzo: chi ha guidato una Mercedes anni ’90 e una di epoca recente non può non aver colto le differenze. Differenze che sono ben rappresentate e sintetizzate da un numero: 69, cioè la percentuale di coppia che la trazione integrale 4Matic invia di default alle ruote posteriori. Un segnale chiaro di come il desiderio sia quello di offrire la sicurezza e la prevedibilità della trazione integrale, ma il feeling e il piacere di guida di una posteriore. Cosa che puntualmente accade: quando si accelera a ruote girate, si avverte che la E43 esce dalle curve svelta, cattiva quel tanto che basta e con il volante praticamente dritto: si può riallineare in fretta, tanto a completare il raggio di curva aiuta il leggero allargamento del posteriore. Il motore? Elettrico, forse fin troppo: spinge sempre, anche forte data la rapidità con cui sale la lancetta della velocità, ma manca un pizzico di personalità. Si sarebbe forse potuto osare di più con l’erogazione, almeno in modalità Sport e Sport Plus. 

 

Divertimento sì, ma senza esagerazioni

Ovvio, se volete una station wagon che non stia dritta nemmeno in rettilineo (ma esiste qualcuno che si compra una SW così grande con il drifting in testa?), la E43 AMG non fa per voi. Anche perché non ci si deve comunque dimenticare delle dimensioni della macchina: la lunghezza è pari a 4,93m, mentre l’ago della bilancia si ferma a 1.840 kg, nemmeno troppi dato il genere di macchina, ma non ci si può aspettare un handling da go-kart. Detto della trasmissione, a gestire l’esuberanza del motore e l’importanza del peso sono state montate sospensioni pneumatiche adattive Air Body Control, che variano continuamente e in automatico lo smorzamento in base alle condizioni della strada e dello stile di guida, ma che sono anche regolabili da parte del guidatore in modalità Comfort, Sport e Sport Plus. E qui sta il bello, perché in Comfort la Classe E 4Matic è una Mercedes vecchio stile (nel senso migliore del termine), in Sport e Sport Plus diventa precisa e reattiva. Ecco, solo lo sterzo non convince fino in fondo, perché è diretto al punto giusto, ma è fin troppo “scollegato” dalle ruote anteriori e non è semplicissimo instaurare il giusto feeling con le ruote anteriori. Infine, il cambio: si tratta di un 9 marce, rapido, ma non fulmineo. 

Non ama apparire. Non troppo almeno…

La Classe E, da quando ancora si chiamava semplicemente 200, 200D, 240D (le generazioni W108 e W123), è la bandiera della Mercedes. Sinonimo di eleganza e classe. Per quanto i tempi siano cambiati, le cose stanno ancora così: ecco perché, per tornare all’estetica, un vestito ancora più spinto di questo rischia di risultare fuori luogo. Qui c’è l’aggressività che serve, come testimoniano per esempio i cerchi neri da 19”, le prese d’aria anteriori maggiorate rispetto a quelle della turbodiesel e l’assetto ribassato. Anche dentro, la E43 è molto Classe E: la strumentazione è 100% digitale, grazie ai due ampi schermi da 12,3” (uno dietro al volante e uno al centro della plancia), che hanno sì una personalizzazione AMG, ma rimangono hi-tech e futuristici. 

Da circa 90.000 euro

La cifra esatta ancora non si conosce, ma non dovrebbe allontanarsi molto dai 90.000 euro. Non pochi, certo, ma le cifre in gioco sono le stesse anche per le rivali di pari livello e potenza. Inoltre, a differenza di quanto accadeva in passato (altro retaggio da accantonare), la dotazione di serie è generosa e non c’è bisogno di mettere mano al portafoglio, se non per personalizzare la macchina con gli optional sfiziosi: quelli, oggi come allora, sono tanti e spesso anche molto costosi.

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