Caso Ghosn: Renault non ha riscontrato irregolarità nei compensi del manager
Un'indagine preliminare fatta dal cda di Renault non ha riscontrato anomalie sui numeri dei compensi dell manager di origine brasiliana, che intanto rimane in carcere dopo la conferma del fermo arrivata qualche giorno fa.
Carlos Ghosn, Presidente di Renault
XPB Images
Per Carlos Ghosn l'ultimo mese e mezzo non è stato certo il periodo più facile della sua vita. Dopo essere stato arrestato nel mese di novembre, accusato di aver usufruito illecitamente di fondi Nissan dal 2010 al 2018 e dichiarato falsi importi riguardo i suoi compensi derivanti dai ruoli dirigenziali nel gruppo Renault-Nissan, il fermo è stato confermato pochi giorni fa. Così Ghosn sarà costretto a rimanere in carcere sino agli ultimi giorni del mese di dicembre.
Intanto può parzialmente tirare un sospiro di sollievo. Negli ultimi giorni il consiglio d'amministrazione della Renault ha avviato un'indagine preliminare per valutare la fondatezza delle accuse della Procura di Tokyo, con cui è stato incriminato il manager e successivamente arrestato.
I primi risultati dell'indagine sono stati presentati all'ultimo consiglio d'amministrazione da Philippe Lagayette (al vertice dei consiglieri indipendenti) e da Eric Le Grande e Claude Baland.
"I compensi del presidente e amministratore delegato della Renault e le condizioni che hanno portato alla loro approvazione sono stati conformi alle disposizioni di legge applicabili", hanno fatto sapere i vertici della Casa francese.
Per quanto riguarda l'attuale organigramma Renault, rimane in vigore l'attuale reggenza provvisoria stabilita lo scorso 20 novembre, data dell'arresto di Ghosn, con Thierry Bolloré - direttore operativo - che rimane amministratore delegato Renault ad interim, mentre la presidenza del consiglio d'amministrazione rimane a Lagayette.
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