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Audi S5 Coupé, si va forte. Con gusto

Veloci, le Audi “S” lo sono sempre state. Da qualche anno sono anche divertenti. La nuova S5 è una piacevole conferma

Audi S5 Coupe

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Per anni, in Audi si sono sentiti ripetere che le loro auto erano noiose. Perfette nella realizzazione degli interni, irreprensibili nella tecnologia, spesso anche veloci. Ma incapaci di conquistare l’appassionato della guida. Quello che la macchina la vuole sentire, che se deve controllare una perdita di aderenza questa dev’essere un sovrasterzo e non un sottosterzo, che piuttosto sacrifica qualcosa in termini prestazionali ma deve prima di tutto divertirsi. Audi ha deciso, ormai da un po’ di tempo, di dare ascolto a queste voci. Lo si è visto chiaramente con la nuova TT, che nasce sulla piattaforma MQB, ovvero quella con motore trasversale. Lo si è avvertito con l’ultima A4, che invece è su base MLB (per auto a motore longitudinale), ma costituisce a sua volta un netto passo avanti rispetto alla vecchia. Sulla A5/S5, che non è altro che la A4/S4 con due porte in meno, ci si aspetta ancora di più ed è quello che ho provato di persona al volante della S5, la più potente della gamma con i suoi 354 CV e 500 Nm di coppia; in attesa della RS5 da oltre 450 CV.

Un progetto nuovo

Dicevo della piattaforma MLB: rispetto alla base meccanica delle vecchie A4 e A5, su questa il motore è stato riposizionato più indietro per bilanciare meglio i pesi e ridurre le inerzie nelle fasi di “tiro-rilascio”. E’ stato ripensato completamente l’avantreno, ora dotato di sospensioni a cinque bracci; rivista anche la sospensione posteriore e, ovviamente, la taratura dell’assetto e dello sterzo. Proprio quest’ultimo, rispetto alla vecchia S5, fa segnare un gran passo in avanti: è sufficiente dare poco angolo al volante per inserire la macchina in curva, mentre la taratura di molle e ammortizzatori, rigida ma non troppo, lo asseconda senza il minimo ritardo e senza “saltare” quando le ruote incontrano una buca. A voler essere pignolo, un po’ di feeling in più con i pneumatici non ci sarebbe stato male.

Un “quattro” ripensato

La trazione quattro: “croce e delizia” delle berline/coupé/SW Audi più cattive. Se da un lato ha sempre consentito di avere potenze da dragster ma una sicurezza a prova di errore, dall’altro è sempre stato l’imputato numero uno dello scarso divertimento. Dove le BMW M e le Mercedes AMG disegnavano delle gran righe nere sull’asfalto con le ruote posteriori, la Audi S ed RS passano via indenni e, se proprio, allargavano la linea col muso. Cronometro alla mano, soprattutto sul bagnato e con certe potenze in gioco, i risultati erano dalla parte di Audi, ma all’appassionato poco importa di questo. Anche perché esiste il modo per avere la “botte piena e la moglie ubriaca”: rimanere fedeli al 4x4, sbilanciando però la ripartizione verso l’asse posteriore. Detto, fatto: la S5 invia il 60% della coppia dietro. Ma non basta: in Audi, già che c’erano, hanno anche pensato al differenziale posteriore sportivo (una soluzione che ormai ha qualche anno ma che è ancora di grande efficacia) con Torque Vectoring meccanico: la ripartizione tra destra e sinistra varia in modo da contrastare il sottosterzo sia in ingresso sia in uscita. E si sente. Senza essere pericolosa, la S5 arrotonda le linee col posteriore quel tanto che basta per non arrivare dritti sparati al punto di corda e per uscire in leggera derapata sulle quattro ruote. Veloci e con la piacevole sensazione che la direzionalità si può gestire non solo col volante, ma anche con l’acceleratore. 

Tanto motore, forse troppo poco “cattivo”

Quando la scheda tecnica riporta 354 CV alla voce potenza e 500 Nm alla voce coppia si può stare tranquilli che la spinta non mancherà. Accade puntualmente così con questo 3.0 V6 sovralimentato (con turbina posizionata all’interno delle bancate, per ridurre ingombro e inerzie) a iniezione diretta. Detto questo, in Audi avrebbero forse potuto dargli un carattere più “cattivo” almeno in modalità Dynamic: un’erogazione che facesse sentire in modo più netto i numeri di cui sopra. La spinta c’è, l’allungo anche (fino a 6.000 giri), ma non si avverte mai il momento “topico”, l’attimo in cui il V6 è pronto a dare tutto. Forse questo setup arriverà per la RS5; la S5 non è una sportiva estrema e vuole poter essere usata tutti i giorni. Cosa peraltro possibilissima: l’assetto, regolabile, in modalità Comfort assorbe ogni genere di asperità e l’insonorizzazione è davvero accurata. Bisogna però fare qualche (ovvio) sacrificio a livello di abitabilità e accesso a bordo: non solo è richiesta qualche acrobazia per non picchiare la testa mentre si sale, ma chi supera i 175 cm di altezza tocca il tetto con la testa. Ci sono però 465 litri di bagagliaio, che fanno della S5 una sportiva praticamente a misura di famiglia. Tipicamente Audi la qualità, al top del segmento.

Prezzi da circa 63.000 euro

I listini verranno ufficializzati a luglio, quando apriranno gli ordini, e l’auto sarà in consegna da ottobre. Si sa già però che in Germania la A5 partirà da 38.000 euro e la S5 da 63.000 euro.

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