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Ceccon: "Il titolo è un’emozione indescrivibile"

Dopo la conquista dell'Under 21, il pilota italiano si è imposto anche nella classifica assoluta

Ceccon:
Ieri, appena dieci giorni dopo aver compiuto diciotto anni, Kevin Ceccon si è laureato campione dell’Auto GP, succedendo a Romain Grosjean nell’albo del campionato. Il giovane bergamasco ha chiuso con tre punti di vantaggio su Luca Filippi dopo un ultimo weekend pieno di colpi di scena al Mugello. Oggi, dopo che la notte gli ha permesso di assimilare le emozioni di una giornata così speciale, ecco quali sono i pensieri del nuovo Campione Auto GP. Allora Kevin, come ci si sente da Campione dell’Auto GP 2011?È una sensazione fantastica. Ieri nella mia testa c’era tanta confusione, i festeggiamenti, le pacche sulle spalle, tutti che mi dicevano bravo… è stato bellissimo ma sinceramente le emozioni mi hanno travolto! Oggi invece ho finalmente realizzato quello che ho fatto e sinceramente mi sento un re, assolutamente in pace con me stesso e con il mondo. Ho ottenuto tutto quello che potevo da questo 2011, superando addirittura le aspettative di inizio stagione, quando pensavo che l’obiettivo realistico fosse il titolo Under 21. Invece ho vinto anche quello assoluto e debuttato in GP2, sinceramente quest’anno non poteva darmi di più. Quindi oggi mi sono svegliato con la soddisfazione di chi sa di aver fatto il proprio lavoro al meglio, centrando tutti gli obiettivi che si era prefissato”. Raccontaci come hai vissuto la gara di ieri, quella in cui hai conquistato il titolo.Non è stata una gara facile, la tensione da gestire è stata veramente tanta. Al via, quando Afanasiev è partito in anticipo e poi ha fatto spegnere la macchina non è stato facile mantenere la freddezza, senza contare poi la difficoltà di evitare la sua monoposto quando si è spento il semaforo. Fortunatamente lì non ci sono stati problemi ma anche dopo la situazione non si era messa proprio benissimo: all’inizio, quando io ero 8° e Filippi 4°, il mio vantaggio in classifica era di un solo punto, e Luca sembrava vicino ad attaccare Crestani. Invece poi sono riuscito a passare Venturini e a quel punto ho capito che, imprevisti a parte il titolo sarebbe stato mio. Il giro d’onore dopo il traguardo l’ho fatto tutto a braccia alzate, sarà impossibile da dimenticare”. Quali sono i momenti di questa stagione che ricorderai con più intensità?Ce ne sono tanti, a partire dalla prima volta che ho provato la macchina, quasi uno shock venendo dalla F.3. Poi il primo podio subito a Monza, la vittoria di Budapest… Però, ovviamente, niente può battere le emozioni di ieri: vincere il titolo in Italia ha reso il tutto ancora più speciale. Gli incoraggiamenti e i complimenti di tutte le persone che erano venute lì apposta per me, il boato della premiazione quando ho sollevato la coppa, le facce degli uomini del team Ombra Racing che hanno visto premiati tutti gli sforzi che hanno fatto per darmi una macchina al top, sono tutte cose che resteranno impresse nella mia mente in modo indelebile”. Parlaci un attimo del rapporto coi tuoi rivali per il titolo.Beh, prima di tutto voglio sottolineare che quel che mi rende felice è anche aver vinto con una concorrenza del genere. Filippi non ha bisogno di presentazioni, e anche Afanasiev quest’anno ha dimostrato a tutti di che pasta è fatto mostrando una progressione fantastica. Con loro il rapporto è ottimo, così come lo è stato con gli altri. L’atmosfera rilassata che si respira tra squadre e piloti è una delle cose più belle dell’Auto GP, davvero tra noi la rivalità si ferma alla pista. Filippi, poi, ormai è davvero un amico: mi ha aiutato tanto all’inizio della stagione, non ha mai negato un consiglio, e ieri era quasi più felice per me che arrabbiato per aver perso il titolo per soli tre punti. Ieri sera ovviamente ho festeggiato degnamente la corona dell’Auto GP e c’era anche Luca, insieme a Tambay che è un altro con cui vado davvero d’accordo”. E adesso?Adesso, almeno per oggi, non penserò a nulla se non a godermi questo successo. Per il resto, io in pista ho fatto il mio lavoro al massimo, adesso spetta a chi lavora con me trovare il supporto necessario per il prossimo obiettivo, che ovviamente è la GP2. Chi ha vinto il titolo prima di me, Grosjean, poi è andato là e ha dominato il campionato, quindi il viatico non è affatto male, ma ovviamente io avrò obiettivi diversi. Riuscire ad arrivare in GP2 a soli diciotto anni sarebbe fondamentale per avere almeno una stagione per imparare senza nessuna pressione, assimilando al meglio le piste e l’esperienza del weekend di gara. Spero davvero che riusciremo a farcela”.

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