Adrien Tambay è senza dubbio tra i piloti che hanno impressionato di più in questa prima stagione dell’
Auto GP: già veloce al debutto a
Brno, il pilota francese si è confermato ad
Imola con una vittoria d’autorità e anche a
Magny-Cours era avviato a trionfare in gara 1 quando la benzina ha smesso di alimentare il suo motore, privandolo di un grande risultato.
Nonostante la grande velocità dimostrata, dunque, la classifica non gli sorride, vedendolo staccato di 15 punti dal leader
Piscopo. La matematica comunque dice che il titolo è alla sua portata, ed ecco come
Tambay pensa di affrontare le ultime gare della stagione.
Hai 15 punti di distacco ma ce ne sono in palio ben 38. Pensi al titolo come un obiettivo possibile o credi che ormai sia irraggiungibile per te?
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Sinceramente al titolo non ho mai pensato. Non perché non credessi di essere all’altezza, anzi, ma semplicemente perché credo che pensarci troppo alla fine diventi una distrazione, qualcosa che influenza troppo il tuo modo di correre. Ho sempre pensato a dare il massimo gara per gara, convinto che in questo modo poi arrivino quei risultati che ti permettono di lottare per il campionato”.
A Magny-Cours sei stato molto sfortunato, hai metabolizzato la delusione?
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Nei giorni subito dopo la gara ero distrutto, pensavo ai tanti punti persi e non mi davo pace. Poi mi sono reso conto che non aveva senso macerarmi, perché il ritiro non dipendeva da me in nessun modo. Alla fine prendo le cose positive: tutti hanno visto che avrei meritato di vincere quella gara e che il mio ritmo era sufficiente a tenere a bada Grosjean, che a Spa era sembrato imprendibile per tutti. Lo hanno visto le persone che mi sostengono alla Gravity, gli addetti ai lavori che seguono il campionato, gli appassionati che seguono la mia carriera. Alla fine il mio obiettivo è dimostrare che posso essere veloce sempre, anche questo è importante, non solo i punti. Anche se…”.
Anche se?
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Anche se si fa fatica a non pensare ai punti. Con i dieci persi a Magny-Cours e i quattro che ho perso in Gara 2 a Brno per un problema a una sospensione sarei a una sola lunghezza dalla vetta. E tutto sarebbe più facile”.
Resta il fatto che ha Magny-Cours hai ritrovato il feeling con la macchina che a Spa sembrava perso. Questo ti dà fiducia per Navarra e Monza?
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Sì, decisamente. A Spa la macchina era molto diversa dalle due gare precedenti e francamente ero disorientato, non capivo perché. Però il team ha lavorato bene tra una gara e l’altra e in Francia la mia Lola era tornata quella di prima, quindi ora so che ho tutto quello che serve per essere competitivo nel rush finale della stagione”.
Mancano ancora 50 giorni alla gara di Navarra, come passerai questo periodo estivo? Allenamento, relax o un po’ di entrambi?
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Non smetto mai di allenarmi, corro e vado in palestra regolarmente, ma con così tanto tempo ci si può rilassare un po’ di più, fino ad almeno tre settimane prima della corsa. Comunque, non è il mio caso: io devo essere sempre al massimo perché essendo un pilota Gravity potrei essere chiamato con poco preavviso per una gara, come è successo lo scorso weekend con la GP3 a Budapest”.
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