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Vettel: "Mercedes favorita, ma credo che domenica possa succedere di tutto"

Il tedesco professa la fedeltà al Cavallino e ancora una volta ripete che non ha alcuna intenzione di ritirarsi: "Lgomme 2018? Avrei bisogno di provarle per dare la risposta corretta. Iindubbiamente questo sarebbe un elemento che potrebbe rimescolare un po' le carte".

Sebastian Vettel, Ferrari an Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport parla nel paddock

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

È un Sebastian Vettel a tutto campo quello che ha risposto nella conferenza stampa tenutasi oggi sul Red Bull Ring. Seb guarda avanti, e nonostante il gap di 76 punti che lo separano da Hamilton nella classifica di campionato (lo scorso anno alla vigilia del Gran Premio d’Austria era a +14 su Lewis), Vettel guarda avanti.

Il tedesco sa molto bene che mollare il colpo vorrebbe dire lanciare un messaggio sbagliato alla squadra, e non farebbe bene a nessuno.

Sebastian è passato dalla voglia di tornare a vincere alla Formula 1 del futuro, dalle vie di fuga in asfalto alla conferma che lui a ritirarsi non ci pensa proprio. Il tutto alla vigilia di un weekend in cui spera che SF90 possa dare segnali importanti, per provare a sperare in grande su una pista in cui Seb non è mai salito sul gradino più alto del podio.

Non hai mai vinto qui in Austria. È uno stimolo in più per provarci?
“Penso che sia uno dei più bei Gran Premi in calendario. Ma siccome sono tedesco, devo trovare sempre un motivo per lamentarmi e quindi dico che forse la pista se fosse un po' più lunga sarebbe meglio… Ma per il resto questo Gran Premio è perfetto, e visto che non ho mai vinto qui, l’obiettivo è riuscirci”.

Credi che le caratteristiche di questa pista, che richiedono velocità e frenata ottimali, possano venirvi incontro?
“Ci sono anche curve ad alta velocità, ovviamente non mancano i rettilinei, dove solitamente andiamo bene ma bisogna mettere la monoposto nella giusta finestra di funzionamento, e non siamo certo noi i favoriti della vigilia”.

Che valutazioni sono emerse dalla gara del Paul Ricard?
“In termini di ritmo, idealmente avrei potuto conquistare un terzo o un quarto posto”.

Rosberg ha dichiarato che per la Ferrari in ottica mondiale è finita. Come rispondi?
“Penso che questa sia una domanda a cui solo Nico può rispondere. Lasciamola lì”.

Cosa ti fa pensare che sia possibile invertire la tendenza?
“Beh, non guardo indietro, ma sempre avanti. Se dovessi guardare alle ultime gare, ovviamente non potrei che dire che per noi non sono stati dei bei Gran Premi. Non avevamo il ritmo ed altre mancanze, ma non è il mio modo di affrontare le cose".

"Non vedo l'ora di andare avanti, so che questa squadra è forte, so che ci sono molte idee, molte cose che stiamo pianificando di aggiornare sulla monoposto, e ovviamente speriamo che funzionino. Ma non sono stupido, e so che il tempo passa e non siamo davanti alla Mercedes, ma credo che domenica possa succedere di tutto".

"Avremo alcune cose da provare domani, e verificheremo meglio anche componenti che abbiamo messo in macchina la scorsa settimana”.

Pensi che i piloti dovrebbero essere più coinvolti nella stesura dei regolamenti 2021?
“Recentemente siamo stati invitati, ed è stato un buon passo avanti. Come piloti abbiamo una visione molto, molto chiara di come vorremmo che fosse l'auto e le regole del futuro. Penso che il nostro sia un approccio semplice, non abbiamo altri interessi oltre a correre e a mantenere lo sport il più puro possibile, credo che su questo fronte siamo abbastanza allineati con i fan".

"Il modo in cui la Formula 1 sta funzionando oggi non è solo per i ‘puristi’, perché ci sono altri aspetti e non manca la politica. Ma come ho detto, come primo passo è stato bello per i piloti avere voce in capitolo, e speriamo questa novità possa avere una buona continuità”.

Domani sarà discussa la possibilità del ritorno alle gomme dell'anno scorso. Credi che potrebbe essere un aiuto per la Ferrari?
“La risposta è che… non lo so, perché avrei bisogno di provarle per darti la risposta corretta. I valori in campo attuali sono abbastanza chiari, la Mercedes fa un ottimo lavoro e tocca agli avversari provare a recuperare. Ma indubbiamente questo sarebbe un elemento che potrebbe mescolare un po' le carte".

"Fino ad oggi noi abbiamo faticato di più con le gomme nel tentativo di metterle sempre nella corretta finestra di utilizzo, sia in qualifica che in gara, e ci sono almeno un paio di altri team e piloti che condividono con noi queste difficoltà. Quindi nel nostro caso penso sia abbastanza chiaro, ma tutti ovviamente hanno le loro opinioni”.

In Francia non hai accusato problemi di blister sulle gomme anteriori come nel caso delle Mercedes, credi che potrebbe essere un dato significativo in vista di questo weekend?
“Non proprio. Il nostro ritmo di gara domenica è stato buono, ma non era di certo il ritmo migliore della corsa, Lewis e la Mercedes controllavano la corsa, poi ho visto che Valtteri ha invece avuto delle noie, ma non so se ci fosse o meno una differenza tra le due monoposto, bisognerebbe chiederlo a loro".

"Qui mi aspetto che le temperature dell'asfalto si confermino più basse. E' una pista con un layout diverso, e diversi sono i carichi sugli pneumatici. L'anno scorso abbiamo lottato un po' tutti con il pneumatico sinistro nel tentativo di completare gli stint programmati, e la Mercedes ha sofferto un po' più degli avversari diretti, ma le monoposto e le gomme di quest'anno sono diverse, quindi non è facile dare oggi una risposta definitiva”.

Hanno fatto discutere le tue dichiarazioni seguite alla bandiera a scacchi di Montreal, in cui hai detto di non essere più innamorato di questo sport...
“Non ho detto proprio così, ma che non è lo sport di cui mi sono innamorato. È da bambino che ti innamori delle macchine e dei piloti, avevo poster di Michael nella mia stanza! Da bambino sei molto puro, non pensi alle regole, non sei interessato a sapere se qualcuno è in sovrappeso o sottopeso, legale o illegale, ti piace solo vedere i piloti correre. È questo ciò ho cercato di esprimere”.

C’è però chi ha pensato che potresti anche lasciare la Formula 1 al termine di questa stagione. Possiamo smentire una volta per tutte?
“Beh, se dovessi dare sempre una risposta alle speculazioni… sarei qui a parlare a lungo, e sinceramente non ne ho voglia. Adoro correre, penso che le monoposto siano molto divertenti da guidare, e molto veloci, le più veloci che abbiamo mai avuto. Poi possiamo chiederci: si può fare di meglio? Penso di sì. Dipende da me? Fortunatamente no. Ma, come ho detto prima, vedremo cosa porterà il futuro. In merito alla prima presenza, sono qui adesso e per quanto ne so, sarò qui anche l'anno prossimo”.

Cosa pensi delle vie di fuga in asfalto?
“Le vie di fuga in asfalto… se si chiede alla FIA e ti danno molte giustificazioni in merito al loro utilizzo. Sono un fan di questa scelta? No, ma vedo che sono in costante aumento, anche quest’anno. Oggi ho fatto il solito giro di pista, e credo che su questo circuito non siano rilevanti, ci sono cordoli notevoli. Non è la soluzione ideale, ma ricordo che lo scorso anno ha funzionato, diciamo che è un compromesso”.

Proposte per migliorare lo spettacolo?
“Bruciare tutto e ricominciare daccapo. Il problema è che adesso abbiamo tante regole che cercano di mettere nero su bianco ciò che non è possibile, e alla fine si crea casino. Nessun caso è uguale ad un altro, e non credo che ci siano sport in cui le cose, caso per caso, siano esattamente le stesse, c’è sempre qualche differenza".

"Soprattutto nel nostro sport, penso che sia difficile mettere per iscritto ogni possibile caso e definire una regola per questo. Da parte mia vorrei semplificare molto il regolamento, per avere una maggiore libertà di correre contro gli avversari”.

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