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Tito Rabat eroico: cammina ancora con le stampelle, ma è tornato sulla sua Ducati a Valencia

A soli tre mesi dal terribile incidente di Silverstone, nel quale si era fratturato la gamba destra in tre punti diversi, Tito Rabat ha fatto il suo ritorno in sella ad una MotoGP nei test di Valencia.

Tito Rabat, Reale Avintia Racing

Tito Rabat, Reale Avintia Racing

Avintia Racing

Tito Rabat, Reale Avintia Racing
Tito Rabat, Reale Avintia Racing
Tito Rabat, Reale Avintia Racing
Tito Rabat
Tito Rabat, Reale Avintia Racing
Tito Rabat

Lo scorso 25 agosto, Tito Rabat è caduto sotto la pioggia battente durante le prove libere del GP di Gran Bretagna. Sfortunatamente, il pilota spagnolo è stato colpito duramente alla gamba destra dalla moto di Franco Morbidelli, scivolato alle sue spalle, ed ha subito la frattura di tibia, perone e femore.

Lo spagnolo non è ancora in grado di camminare senza l'aiuto delle stampelle, ma questo non gli ha impedito di presentarsi ieri nel box della Ducati Avintia per prendere parte ai primi test in vista della stagione 2019.

Rabat è salito per la prima volta sulla Ducati in versione 2018 che guiderà nella prossima stagione.

"Sono molto contento di come è andata la giornata" ha spiegato Rabat martedì pomeriggio, dopo aver chiuso a 1"4 dal miglior tempo. Non male, considerate le sue condizioni.

"Non ho fatto un brutto tempo, ma sto ritrovando il feeling. All'inizio della giornata avevo un po' di preoccupazione perché facevo fatica a scaldare le gomme, ma la moto mi ha dato da subito delle sensazioni molto positive. L'anteriore mi dà più fiducia, perché gira molto ed è più dolce. Alla fine la pioggia mi ha impedito di spingere, ma è stata una buona giornata" ha riassunto. 

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La cosa importante è che Tito sia riuscito ad essere più concentrato sulle prestazioni della moto che sulle sue condizioni fisiche.

"Mi fanno male le spalle e la schiena. Non importa l'intensità con cui ti alleni a casa, perché non arriverai mai a riprodurre lo sforzo di una MotoGP. La verità è che ho fatto solo 36 giri e sono dolorante. Ma più che una questione di fisico, si tratta di riadattarsi alla moto".

I medici hanno imposto a Tito un piano di riabilitazione che per ora l'ex campione del mondo della Moto2 è riuscito a rispettare perfettamente.

"Non mi aspettavo di poter girare così veloce, ma la verità è che mi sentivo bene e a mio agio. Il piano con i medici era di tornare dopo il GP di Valencia e lo abbiamo rispettato. Mi è stato detto che dovrò usare le stampelle ancora per un po', perché camminare è un'altra storia e non posso ancora caricare tutto il peso sulla gamba. Quindi posso solo fare bici per rinforzare i muscoli. Ma alla fine l'allenamento vero è quello in moto ed è fondamentale essere pronti per i test di febbraio". 

Tito poi è passato ad analizzare le principali differenze tra la GP17 con cui ha corso quest'anno e la moto che avrà a disposizione l'anno prossimo, la GP18 con cui Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo hanno colto ben sette vittorie. 

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"La differenza con la 2017 è il feeling con l'anteriore della moto. Inoltre l'erogazione della potenza è molto più dolce. Sembra quasi che tu stia andando piano, ma poi quando vedi le altre moto ti rendi conto che stai accelerando molto e questo è molto positivo per fare delle belle gare".

A tre mesi dall'ultima volta che era salito in moto, però il bilancio di questa prima uscita è stato sicuramente positivo.

"Sono felice, mi sento di nuovo un pilota e, soprattutto, mi sono emozionato perché ho capito che ho una buona moto e questo è tutto" ha concluso Tito riferendosi alla sua Desmosedici.  

 

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