Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Intervista

Ribeiro: "Il WTCR ha raggiunto il livello limite, ora va protetto da se stesso"

La stagione 2019 della massima serie turismo è ripartita e a 12 mesi dall'inserimento delle vetture TCR in griglia il promoter di Eurosport fa il punto della situazione, con soddisfazione per quanto fatto in un anno e attenzione per il futuro.

François Ribeiro, WTCR Eurosport

Foto di: WTCR

François Ribeiro 12 mesi fa era tutt'altro che sereno, intento a tirare sospiri di sollievo che erano più che altro ossigeno puro per i polmoni suoi e della massima serie turismo al mondo.

A fine 2017 era arrivata la ormai inevitabile morte del WTCC, ma con l'accordo per avere le auto TCR in pista il campionato è ripartito. E pure alla grande, come lo stesso promoter di Eurosport Events (responsabile della gestione del FIA WTCR) sottolinea.

"Sono molto più tranquillo quest'anno rispetto a 12 mesi fa. Sono contento del successo sportivo e mediatico che il WTCR ha avuto, anche dell'impatto molto positivo coi fan. Spesso ho avuto dubbi su cosa sarebbe potuto succedere rivoluzionando così il campionato. Il 2018 alla fine è andato bene, oggi possiamo vedere un bel salto di qualità a livello di competizione sulla griglia di partenza e sono curioso di vedere dove potremo arrivare nei prossimi anni". 

Il transalpino, però, ha già altre preoccupazioni dovute ai costi. Se è vero che lo status di Coppa del Mondo FIA ha negato la possibilità di avere team ufficiali iscritti, è però vero che alle spalle delle squadre clienti le Case ci sono eccome.

"La cosa più difficile, secondo me, non è stato arrivare fin qua, ma sarà restarci. Da un certo punto di vista debbo proteggere il campionato da sè stesso, perché quando arrivi al top è sempre dura migliorare. Bisognerà capire come fare a controllare i costi e il coinvolgimento dei Costruttori. Per ora siamo arrivati al limite, ci sono squadre clienti che vengono aiutate dalle Case con l'inserimento di piloti professionisti ufficiali e supporto tecnico professionale. Non possiamo però andare oltre e dobbiamo mantenere le cose come stanno. Se sotto questo aspetto le cose dovessero aumentare di livello, mi preoccuperei parecchio".

In inverno le cose hanno preso la loro palese piega, con piloti pagati dai Costruttori a rimpolpare una griglia di stelle e a lavorare alacremente in numerosissimi test di sviluppo.

Leggi anche:

"Ho cominciato a parlare già con le squadre all'inizio dell'anno scorso su quelle che potevano essere le eventuali migliorie e dove bisognava invece fare attenzione. Sono venute fuori discussioni sulle restrizioni degli staff nei box e sul numero di test di sviluppo. Avevamo già capito che era una questione da trattare per il bene di tutti, infatti nell'inverno c'è chi ha girato praticamente tutte le settimane".

"Nel 2018 siamo partiti tardissimo, è vero, a dicembre è stato siglato l'accordo con Marcello Lotti e WSC Ltd. per avere le TCR nel nostro campionato FIA. Ad inizio 2019 le cose erano già chiare per tutti e la gente si è mossa con largo anticipo per avere i suoi budget. Ma l'ammontare delle prove svolte è praticamente triplicato, per questo dico che siamo al limite. Per me è troppo".

"Nell'ultima riunione con la Touring Car Commission FIA ho anche fatto presente che volevo un limite di gente all'opera nei vari box. I team hanno subito obiettato promettendo che non avrebbero esagerato con il loro personale e col numero di test. Bene. Ora andate a sentire da Yokohama quante gomme ha dato alle squadre per provare e alle piste quante settimane hanno affittato per i test. Le squadre non volevano nemmeno avere un veto sui circuiti dove girare, peccato che i test spesso fossero in Slovacchia, Ungheria ed Olanda, ovvero tutti tracciati del nostro calendario. Per me è un problema, non c'è equilibrio e per questo cambieremo le cose".

"Si tratta solo di cambiare il regolamento sportivo, ma dobbiamo ancora parlarne con tutti i team per avere le loro impressioni. Dobbiamo trovare un accordo che abbia senso per tutti e che non faciliti le cose solo per chi se lo può permettere. Oggi, ad esempio, abbiamo un nuovo costruttore che è Lynk & Co, ma domani potrebbe essere un altro. Controllare i costi è obbligatorio, già c'è un'omologazione congelata di tre anni per le macchine a livello tecnico che è ottima; ma effettuare troppe prove influisce troppo sui budget".

Il fatto positivo è che comunque il Mondiale Turismo prosegue la sua storia, seppur ora sia diventato FIA World Cup. 

"All'inizio del 2018 c'erano tante incognite sull'impatto che poteva avere il nuovo WTCR. Nessuno poteva prevedere fatti positivi o negativi. Prima di tutto perché nel motorsport lo status di Mondiale FIA è importantissimo e dà valore per la presenza dei team ufficiali, mentre una Coppa del Mondo per i team clienti non è vista bene. Il paradosso è che lo stesso termine viene usato nel calcio e negli altri sport, la World Cup è la competizione più prestigiosa. Alla fine abbiamo capito che per noi non è stato un grosso problema. Lo sarebbe stato di più se si fossero aperte le porte alle squadre ufficiali, saremmo tornati al punto di partenza, cioè dove era morto il WTCC. Il nostro regolamento è rivolto ai clienti, in modo da dare alle Case la possibilità di vendere più vetture. Questo è un bel vantaggio per tutti".

Ribeiro ha sempre parlato della ormai tanto strombazzata Class 1 per radunare tutte le auto turismo del mondo, ma l'erroraccio delle TC1 ha insegnato che forse è meglio lasciare perdere e continuare su questa linea. 

"Penso che ci sia sempre la possibilità di avere un categoria primaria, come la Class 1, ma oggi non vedo molto spazio per inserirla. Il turismo ha avuto successo quando i regolamenti erano uguali per tutti a livello globale e l'errore più grande, del quale mi assumo parte della responsabilità, è stato introdurre le TC1. Sulla carta era la Classe primaria, con Volvo S60, Honda Civic, Citroën C-Elysée e Lada Vesta in pista assieme, senza Balance of Performance e racchiuse in un secondo, sarebbe stato perfetto".

“Il problema era che si trattava di macchine troppo costose per essere utilizzate a livello nazionale o continentale. Non si poteva creare un mercato dell'usato per le auto del WTCC e questo è stato lo sbaglio che ha ucciso la serie. Dobbiamo imparare molto da tutto ciò. E infatti la gente ha visto il WTCR come la naturale prosecuzione del WTCC e la maggior parte si è trovata d'accordo sul non volere tornare indietro".

"Il mercato è importantissimo, con la stessa macchina si può correre ormai ovunque, poi è chiaro che nel WTCR i piloti sono di livello superiore. I fan questo lo capiscono ed è una cosa bella perché abbiamo un sistema piramidale fra le varie serie, anche a livello di qualità di gare, promozione e prodotto da offrire al pubblico e ai media. E la cosa bella è che quest'anno abbiamo due talenti del TCR Europe con noi, Mikel Azcona e Attila Tassi. E' così che si fanno crescere piloti e campionati".

Detto questo, si guarda con soddisfazione alla stagione 2019 in cui i protagonisti sono veramente tanti e di livello alto.

"Sono contentissimo della nostra griglia, per questo che ho ideato l'hashtag #WTCR2019SUPERGRID, proprio perché è ricca di Campioni. Il mio sogno è avere nuovamente con noi José María López, ma purtroppo non dipende da me. L'anno scorso per una settimana c'è stata la possibilità che corresse nel WTCR, poi gli scenari sono cambiati. Per tre anni "Pechito" è stato il Re del Turismo, ma con Formula E e WEC attualmente è impossibile riportarlo con noi. Se in futuro accadesse, sarei super felicissimo".

"Abbiamo un mix di leggende, giovani, debuttanti, Campioni di vario genere e sono entusiasta, un sacco di gente mi ha detto di essere felice di tornare in quella che considera una famiglia".

"E poi il calendario con piste di vario genere e layout, in modo da dare la possibilità a tutti di esprimersi al meglio secondo le proprie caratteristiche. Tutti gli eventi saranno di grande livello e spettacolo, ci tengo molto e spero di avere tanto pubblico. Penso che 10 eventi sia il numero giusto in un anno, averne di più costerebbe anche di più in logistica e spostamenti. Calcolate che per spedire la merce via aereo dall'Europa all'Asia servirebbero tre Boeing 747 Cargo completamente pieni a 2 milioni di dollari. Non possiamo permettercelo".

"Per questo abbiamo deciso di fissare l'ultimo round a metà dicembre. Capisco che sia la settimana dopo il FIA Prize Giving e che quindi i nostri Campioni non verranno premiati a Parigi, ma era l'unica soluzione che non avrebbe portato danni economici alla serie. Preferisco spendere quei soldi in promozione o nell'aiutare i giovani a crescere. Oltre al fatto che correre in Medio Oriente a metà agosto con 50°C è impossibile e anche stupido".

"La cosa bella è che saremo l'unico campionato mondiale a correre in quel periodo dell'anno, assieme ai motoclisti del FIM EWC, il ritorno mediatico sarà incredibile e stiamo lavorando perché sia un evento di grande livello".

Ad ogni evento la griglia di partenza avrà anche degli "ospiti", come accaduto lo scorso anno. E' però vero che nel 2018 c'era necessità di questa cosa, mentre ora bisognerà capire chi iscrivere alle gare.

"Non avremo tante wildcard, a Marrakech non c'era spazio e quindi abbiamo preferito lasciare perdere. Dipende dalle piste, non sarà semplice perché dobbiamo inserire piloti di livello in una griglia folta e piena di gente fortissima, gravandoli di 20kg di zavorra come prevede il regolamento. L'anno scorso René Rast si era lamentato di questo, ma le norme FIA sono queste e le condivido. Spero comunque che qualcuno lo si possa inserire, ma solo piloti, non macchine di altri costruttori. L'unica cosa che non voglio è che le wildcard vengano a correre per aiutare i compagni di marchio, per questo condivido la scelta della zavorra".

Fra Hyundai, Honda, Alfa Romeo, Cupra, Audi, Lynk & Co e Volkswagen mancheranno le Peugeot, che lo scorso anno qualche gara l'avevano vinta.

"Mi è dispiaciuto moltissimo perderli, ma con loro ho parlato per 5 minuti ed era già chiaro lo scenario: hanno chiuso ogni programma sportivo riguardante i motori termici, dunque non c'erano margini di dialogo. Hanno in ballo l'elettrico e quella è la loro unica priorità. E' una decisione che mi ha colpito profondamente e mi ha lasciato deluso, ma l'ho accettata. Hanno le loro macchine TCR, le venderanno e fine. Ma non daranno più alcun supporto. Scelta loro, non posso dire di più".

Infine la domanda fatidica sul rinnovo dell'accordo con Marcello Lotti per avere ancora le TCR negli anni futuri, visto che il contratto in essere scade a fine 2019. Ribeiro abbozza un mezzo sorriso con sguardo da furbetto...

"Secondo voi cosa dovrei fare? E' una cosa ovvia, ne parleremo certamente, sarebbe stupido non farlo. Sta funzionando tutto bene e vogliamo andare avanti. Se siamo qui ora è grazie a Marcello, con il quale avevo già lavorato in passato imparando tantissimo da lui".

Conferenza stampa: François Ribeiro, Eurosport Events Motorsport Director
François Ribeiro, WTCR Eurosport
François Ribeiro, Eurosport Motorsport Director
Thed Björk, Cyan Racing Lynk & Co 03 TCR
Kevin Ceccon, Team Mulsanne Alfa Romeo Giulietta TCR
Augusto Farfus, BRC Hyundai N LUKOIL Racing Team Hyundai i30 N TCR
Esteban Guerrieri, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic Type R TCR
Aurélien Panis, Comtoyou DHL Team CUPRA Racing CUPRA TCR
Jean-Karl Vernay, Leopard Racing Team Audi Sport Audi RS 3 LMS
Rob Huff, SLR VW Motorsport Volkswagen Golf GTI TCR
10
 

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Vittoria agrodolce per Tarquini: "Con questo BoP per ora possiamo farcela solo in Gara 2"
Articolo successivo Ceccon e Ma portano le Alfa Romeo a punti a Marrakech: "Eravamo vicini ai migliori e possiamo crescere tanto"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera