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Alejandro Agag offre 600 milioni di euro per la Formula E

Convinto del brillante futuro delle competizioni su auto elettriche, il fondatore della serie ha deciso di incrementare la propria influenza al vertice e di proporre il rilevamento di tutte le quote azionarie...

Alejandro Agag, CEO, Formula E

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Alejandro Agag, CEO, Formula E
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Azione ai box
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT Schaeffler
Nicolas Prost, Renault e.Dams

Secondo quanto appreso da Motorsport.com, il patron della Formula E, Alejandro Agag, sarebbe intenzionato a prendere il pieno controllo del campionato acquisendone al 100 per cento le azioni. 

In una lettera indirizzata al board della categoria, il manager spagnolo ha così scritto: “In qualità di imprenditore vorrei aumentare il mio interesse in questo business e l’influenza nella direzione da intraprendere. Credo fermamente nella F.E e questa offerta è l’espressione della mia fiducia. Sarebbe quindi mio desiderio acquistare tutte le quota della compagnia per un valore equo di 600 milioni di euro”. 

Con l’ingresso nella stagione in corso di Audi e a partire dal torneo 2018-2019 di Case automobilistiche di prestigio come BMW, Nissan, Porsche e Mercedes, e di sponsor come il colosso svizzero ABB e gli ex Formula 1 Allianz e Hugo Boss, la Formula E sembra in effetti in fase di crescita esponenziale.

 

Commentando l’idea di Agag di diventare padrone unico, il boss delle Frecce d’Argento, Toto Wolff, ha sostenuto: “Dietro ad ogni grande successo c’è la visione di un imprenditore e contro ogni pronostico Alejandro è stato in grado di dare vita ad una serie cui nessuno dava credito quando è nata. Ora, invece, molti dei più grossi costruttori vogliono entrarci e questo per merito suo. Non fosse stato per lui, forse, anche Mercedes avrebbe considerato la cosa diversamente”. 

Marco Parroni, managing director del partner principale Julius Bär Bank, ha invece dichiarato rendendo merito al collega: “All’inizio la Formula E ha incontrato parecchie difficoltà economiche, ecco perché ha avuto bisogno di investitori, tuttavia senza Agag, questo progetto oggi non esisterebbe”. 

Notizia raccolta da Anthony Rowlinson

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