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La rinascita di Fenati: “Non è una vittoria come le altre”

Al Red Bull Ring il pilota del team Snipers torna a vincere a quasi due anni dall’ultimo successo, dopo un 2018 decisamente complicato. Ritrova il primo gradino del podio che però vede come uno stimolo a fare ancora meglio.

Podio: il vincitore della gara Romano Fenati, Team O

Podio: il vincitore della gara Romano Fenati, Team O

Gold and Goose / Motorsport Images

L’ultima vittoria di Romano Fenati risale al Gran Premio del Giappone nel 2017, da quel giorno il pilota di Ascoli ha passato un periodo complicato, costellato di difficoltà culminate con l’episodio di Misano, in cui ha “pinzato” il freno a Stefano Manzi sul rettilineo, manovra che gli è costata la squalifica e la revoca della licenza.

Fermo fino a fine campionato, Fenati è riuscito a schierarsi sulla griglia della Moto3 nel 2019 grazie alla fiducia che il team Snipers gli ha voluto rinnovare. La squadra ha creduto nel pilota, reinserendolo e riportandolo in pista. Stefano Bedon, team manager di Snipers, ha scommesso su di lui e non ha sbagliato: al Red Bull Ring Romano Fenati è tornato sul gradino più alto del podio, dopo essere stato autore di una gara magistrale.

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È riuscito a contenere gli attacchi del giovane compagno di squadra Tony Arbolino (poi secondo al traguardo regalando così una doppietta al team Snipers) e di John McPhee. Nelle fasi finali ha staccato tutti tagliando il traguardo con poco più di un secondo di vantaggio sugli inseguitori. Una vittoria di forza, che segna la rinascita di un pilota che ha toccato il fondo e che ora sta risalendo con la voglia e la determinazione di tornare ad occupare costantemente un posto tra i primi.

La rinascita di Fenati parte dall’Austria, ma questo per il pilota di Ascoli è solo l’inizio di un percorso di crescita tecnica e sportiva, da cui vuole ripartire per conquistare qualcosa di più di una semplice gara: “Due anni senza vincere per noi piloti sono un periodo di tempo impressionante. Però sono le gare, sono i periodi, quindi è bello tornare sul podio, alla conferenza stampa e tutte le cose del caso. È bello e dobbiamo farlo durare. Io sono contento, dagli errori si impara, quindi sono contento di aver imparato, alla fine è un momento della vita, passa. Ci sono momenti belli, difficili…per me è l’anno scorso è un libro vecchio, ne stiamo scrivendo uno nuovo che voglio scrivere con delle emozioni forti e positive. Questo è solo il primo capitolo”.

 

“Abbiamo vinto e sono molto contento – prosegue Fenati che trattiene a stento l’entusiasmo ma resta lucido e concentrato in vista dei prossimi appuntamenti del mondiale – Ovviamente non è una gara che risolve un campionato, bisogna continuare così. Prendiamo quello che viene, ma dobbiamo metterci a lavorare sodo e fare del nostro meglio come abbiamo fatto qui. Sicuramente questa vittoria è una svolta per il morale e ci dà motivazione. Certo, se ci mettiamo a sedere adesso perché abbiamo vinto non facciamo nulla. Quindi non possiamo adagiarci ora, deve essere un momento di ispirazione e di grande forza per noi, perché questa non è una vittoria come le altre”.

 

Descrive poi le ultime fasi di gara, in cui è riuscito a prendere margine e che sono state decisive per l’assegnazione della vittoria: “Pensavo che si fossero disturbati dietro ed ero riuscito a prendere un po’ di gap, invece ad un certo punto sono solo andato più forte e ho preso del margine. Ho cercato di spingere facendo quello che mi riusciva meglio in quel momento. La qualifica è stata importante in questo senso, perché abbiamo lavorato sulla stabilità in frenata, pensavamo che qui c’era un grande gruppo, quindi dovevamo essere forti in frenata. Ma anche da solo riuscivo a frenare molto, molto forte e questo ci ha aiutato. L’ultimo giro? Porca miseria, avevo una paura di sbagliare…però mi sono divertito tanto, me la sono goduta”.

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