La crisi di Marco Melandri: “Yamaha sta lavorando molto, ma dobbiamo fare un cambio radicale”
Dopo le enormi difficoltà di Aragon ed Assen, Marco Melandri cerca il cambio di rotta sperando in nuovi sviluppi e a Motorsport.com rivela i problemi della sua Yamaha R1, a cui manca equilibrio.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Dopo il promettente inizio di stagione a Phillip Island dove ha conquistato un podio e due sesti posti, Marco Melandri ha incontrato parecchie difficoltà nei successivi appuntamenti della stagione 2019. L’italiano, tornato in Yamaha dopo la parentesi in Ducati, ha accusato problemi di stabilità a Buriram, che si sono poi ripetuti ad Aragon e ad Assen. Nonostante il grande lavoro svolto nel box, sembra complicato trovare il bandolo della matassa ed i risultati faticano ad arrivare. Abbiamo parlato con Melandri e gli abbiamo chiesto quali problemi sta affrontando in questo momento.
Dall’arrivo in Europa, tutto è apparso enormemente complicato per Melandri, che ha definito gli ultimi due weekend ad Aragon e Assen come "alcuni dei più duri” della sua carriera in Superbike. "Sono ancora alle prese con gli stessi problemi che avevo su questa moto il primo giorno. Per me è impossibile rallentare la moto a 40 gradi. La moto non assorbe gli urti e per me farla curvare diventa un grosso problema. Sono davvero in difficoltà", spiega Melandri in un'intervista a Motorsport.com.
“Il weekend in Aragon è stato il mio peggiore nel mondiale Superbike”, continua Melandri, rimasto sempre fuori dalla top ten nel primo round europeo. “La moto era difficile da gestire, non riuscivo a frenare né a curvare, quindi ho provato a modificare il mio stile di guida, ma ciò ha ulteriormente peggiorato la situazione, abbiamo cambiato molto sulla moto e probabilmente abbiamo sbagliato strada”.
Anche la fisicità di Melandri contribuisce ad acuire i problemi: "Non riesco a mettere tanto peso sulla gomma posteriore come gli altri piloti, mi sembra che ci sia sempre troppo peso sul davanti, siamo al limite e non possiamo tenere il passo con il peso tornare indietro. Non sento la gomma posteriore, soprattutto in frenata, quindi entro in curva troppo tardi, di conseguenza vado ad accelerare anche molto tardi, è come un effetto domino”.
Ad Assen si sperava in un miglioramento, che però non c’è stato. Anzi, si sono ripresentati gli stessi problemi di Aragon, che aveva accusato anche in Thailandia. L’italiano commenta così le difficoltà sulla pista olandese: "Assen è un buon tracciato per la Yamaha, ma i miei problemi sono stati accentuati anche su questo circuito, ci sono molte zone di frenata e molte curve lunghe dove è necessario un buon bilanciamento. Generalmente queste sono le aree in cui di solito sono forte, ma ora ho grossi problemi proprio lì. Inoltre faceva molto freddo”.
"Il team sta lavorando duramente, ma ho bisogno di un grande cambiamento", sottolinea Melandri. Il veterano del Mondiale Superbike ha delle idee specifiche sulla strada che Yamaha deve prendere per poter migliorare: "Vorrei cambiare la distribuzione del peso e la rigidità della moto, il telaio è troppo rigido per me, forse sono troppo piccolo e troppo leggero".
Melandri vuole così una moto più cucita sulla sua fisicità e sulle sue caratteristiche: "Sto facendo fatica ad andare in moto, il serbatoio è troppo grande per me, Yamaha sta lavorando per migliorare le cose, ma ci vuole tempo, non è facile farlo in fretta e non solo per il serbatoio”. Poi ha concluso: “Se mi sentirò meglio, anche le cose andranno molto meglio ".
Foto di LAT
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