Giovinazzi con l'ala rotta ha fatto da tappo per aiutare il ritorno di Raikkonen
Antonio non ha fatto un debutto brillante con l'Alfa Romeo, ma il pilota italiano si è trovato un danno all'ala anteriore dopo un contatto con Sainz al primo giro e si è messo a disposizione della squadra di Hinwil che non gli ha cambiato il muso al pit, che per altro è stato molto lungo.
Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C38, lascia il pit dopo la sosta
Steven Tee / Motorsport Images
È stata una gara sofferta quella di Antonio Giovinazzi. A rendere i 58 giri in programma molto più in salita del previsto è stata una toccata con Sainz subito dopo il via, un contatto in cui l’Alfa Romeo ha riportato un danno all’ala anteriore ed al fondo. Dopo poche centinaia di metro dal via Giovinazzi si è trovato così a gestire una monoposto squilibrata, una situazione che ha influito sulla performance e sulla gestione delle gomme.
“Purtroppo si è complicato tutto nel primo giro – ha confermato Antonio – prima ho raccolto dei pezzi dell’ala rotta da Ricciardo (il team dopo la gara ha trovato frammenti della Renault nel fondo di Giovinazzi) poi nel contatto con Sainz ho visto saltare via un pezzo dell’ala anteriore, e proseguendo ho subito sentito un forte sottosterzo. Con il setup compromesso la gomma anteriore destra ha iniziato ad avere graining, complicando ancora più le cose”.
La strategia di gara di Giovinazzi prevedeva un primo stint molto lungo, avendo preso il via con gomme medie, e nonostante i danni riportati nel primo giro la squadra ha provato a rispettare i piani. Antonio si è difeso il più possibile, contenendo gli assalti di Norris e di tutto il gruppo alle spalle dell’inglese. Il ‘trenino’ formatosi alle spalle di Giovinazzi ha anche favorito anche il recupero di Raikkonen, che era stato il primo pilota ad effettuare il pit-stop al dodicesimo giro.
Quando al giro 28 è finalmente arrivato il sospirato cambio gomme, ci si aspettava la sostituzione dell’ala anteriore, ma a sorpresa la squadra ha disposto diversamente.
“Il team ha deciso di continuare con l’ala danneggiata per non farmi perdere tempo”, ha commentato Giovinazzi, ma in realtà si è rivelata una scelta che non ha pagato, poiché il cambio gomme ha avuto una complicazione alla ruota anteriore sinistra, e nel tempo complessivo del pit-stop sarebbe stata possibile anche la sostituzione.
Antonio è così tornato in pista con un set di soft, coprendo ben trenta giri con questa mescola.
“Il secondo stint è andato un po' meglio – ha confermato – ma ormai avevo perso troppo tempo nella prima parte di gara per poter sperare nella zona punti, un risultato che considerando la strategia di partenza sarebbe stato alla nostra portata. Purtroppo il primo giro ha compromesso tutto, ma vedere Kimi in zona punti mi conferma che la monoposto è buona, e in Bahrain, una pista più lineare di quella di Melbourne, spero di concretizzare il potenziale che indubbiamente abbiamo”.
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