Binotto: "Vettel non poteva fare altro, per questo ci siamo appellati"
Il team principal ha ribadito la non volontarietà della manovra di Vettel ai danni di Hamilton e per questo la Ferrari farà appello contro i 5" di penalità. In pista però si è vista anche una SF90 competitiva e questo è importante.
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Due ore dopo la bandiera a scacchi del Gran Premio del Canada, Mattia Binotto ha riassunto l’intenso weekend di Montreal. Un fine settimana in cui la Ferrari ha confermato che su piste che esaltano le doti della SF90 è possibile dare fastidio alle Mercedes, ma con l’amaro in bocca di crede di non aver raccolto quanto meritato.
“Lasciamo il Canada con la consapevolezza che in gara, come per tutto il weekend, abbiamo dimostrato di essere competitivi – ha commentato Binotto - e questo ha dato una dose di fiducia a tutta la squadra”.
Binotto non ha nascosto di aver constatato una competitività che è andata anche oltre le attese della vigilia. “È difficile prevedere le prestazioni – ha spiegato - ma sappiamo che quello di Montreal è un circuito molto sensibile alla potenza, più simile al Bahrain che a Barcellona, quindi sapevamo che saremmo stati più vicini a Mercedes. Ma non avevamo elementi per capire quanto vicino saremmo stati, e le indicazioni delle prove di venerdì non sono state molto positive”.
Poi sono intervenuti due fattori, il progressivo gommarsi dell’asfalto e un buon lavoro di messa a punto. “Il miglioramento della pista ci ha aiutato, perché sessione dopo sessione è aumentato il grip, ed anche il lavoro che abbiamo svolto sul setup delle monoposto è stato nella giusta direzione. Ma sottolineo che la vettura è la stessa di Barcellona, visto che dalla tappa spagnola non abbiamo introdotto aggiornamenti, quindi i nostri punti deboli ci sono ancora. Dobbiamo lavorare e cercare di migliorare, perché ci aspettano piste molto diverse dal Canada”.
Ovviamente a Binotto è stato chiesto anche un commento a freddo sulla decisione del Collegio dei Commissari Sportivi che ha condizionato la classifica della gara di Montreal: “Non spetta a noi prendere queste decisioni, ci sono persone dedicate in questo ruolo, e sono loro a prendere i provvedimenti di cui noi possiamo solo prendere atto, e come potete immaginare non siamo d'accordo con le decisioni che sono state prese”.
“Dal nostro punto di vista Seb non avrebbe potuto fare nient'altro rispetto a ciò che ha fatto – ha proseguito Binotto - motivo per cui abbiamo deciso di appellarci alla decisione degli steward. Penso inoltre che Seb sia stato fortunato nel riuscire a restare in pista e non ho visto nessuna intenzionalità in ciò che ha fatto: era in testa alla corsa e ha cercato di mantenere la sua posizione, mi sembra abbastanza semplice. Non siamo d'accordo con la decisione dei commissari sportivi, e credo che ognuno di noi possa avere la sua opinione. Il pubblico dopo la gara ha espresso il suo parere in modo chiaro, e al di là degli spettatori credo che siano in moltissimi ad essere stati delusi dall’accaduto. Credo che ci siano state altre situazioni simili in passato che non sono state giudicate con gli stessi criteri, quindi non penso sia stata presa la decisione giusta”.
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