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GTWC: che show a Monza, vincono Porsche, Lamborghini e Aston

La pioggia mescola le carte, le forature e i FCY regalano brividi e ad imporsi sono Cairoli/Engelhart/Bachler con la 911 della Dinamic, davanti alla Mercedes-AKKA e alla Huacan di Emil Frey Racing che si impone in Silver Cup. Pro-Am alla Garage 59 col brivido, che beffa per tanti protagonisti.

#54 Dinamic Motorsport Porsche 911 GT3-R: Matteo Cairoli, Christian Engelhart, Klaus Bachler

#54 Dinamic Motorsport Porsche 911 GT3-R: Matteo Cairoli, Christian Engelhart, Klaus Bachler

SRO

Porsche, Lamborghini e Aston Martin si portano a casa il primo successo della stagione 2021 del GT World Challenge Europe, che ha inaugurato l'Endurance Cup con una spettacolare 3h di Monza che consigliamo a tutti di andare a gustarsi in replica per chi non fosse riuscito a vederla.

Christian Engelhart, Matteo Cairoli e Klaus Bachler si sono imposti in Classe PRO e a livello assoluto al volante della 911 #54, regalando alla Dinamic Motorsport il secondo trionfo di fila in questo evento dopo quello ottenuto nel 2019.

La categoria Silver è andata invece alla Huracan degli ottimi Ricardo Feller, Rolf Ineichen ed Alex Fontana, terzi assoluti e autori di un ottimo recupero con bagarre finale per la Top3 generale.

La Pro-Am ha visto concludere vittoriosi Jonny Adam, Alex West e Chris Goodwin sulla Vantage #188 di Garage59 dopo un susseguirsi di avvicendamenti al vertice ed emozioni.

Già questa mattina in Brianza tirava un'aria che non lasciava presagire un meteo tranquillo. "Speriamo che piova, così rimescola un po' le carte", aveva detto a Motorsport.com Giacomo Altoè poco prima della partenza quando lo avevamo incrociato nel paddock.

E infatti, dopo una decina di minuti dal via, ecco che i minacciosi nuvoloni plumbei hanno iniziato a scaricare acqua sul circuito lombardo, con i team che si sono visti costretti a rivedere e azzardare le strategie.

Oltre alle difficoltà dovute all'acquazzone prima e poi all'asciugarsi della pista, ci si sono messe una marea di forature ed episodi che hanno causato ripetuti momenti di Full Course Yellow e Safety Car, rendendo il tutto molto simile alle corse dell'IMSA, che più che endurance sono delle meravigliose sprint di durata.

Dalla Pole Position era partito benissimo Mirko Bortolotti, a chiudere ogni porta all'arrembante Raffaele Marciello, con il quale ha atteso un po' più degli altri per montare le gomme da bagnato, in una sorta di marcamento a uomo a vicenda.

Terminate le operazioni, però, la Lamborghini #63 ha rallentato proprio in uscita della corsia dei box per un sospetto problema elettrico, cedendo quindi alla AMG #88 del Team AKKA ASP il primato. Il portacolori di Orange 1 FFF ha tentato più volte di riavviare la sua Huracan, ma invano, ritrovandosi a procedere a passo d'uomo lungo la pista mentre tutti lo sfilavano.

Dopo diversi minuti d'apprensione, Bortolotti ha in qualche modo ripreso a correre, ma a quel punto per lui, Andrea Caldarelli e Marco Mapelli era impossibile combattere per il successo, terminando la corsa con un mestissimo 24° assoluto.

La prima neutralizzazione con il FCY è avvenuta all'ottava tornata (mentre era in pieno svolgimento la battaglia Bortolotti-Marciello) a causa dell'uscita di scena della Mercedes #69 di Rob Collard (Ram Racing), a muro alla "Ascari" nell'immissione sul rettifilo opposto al principale.

In quel momento non tutti erano ancora rientrati per cambiare gli pneumatici, dato che la prime gocce erano cominciate a scendere dal cielo un giro e mezzo prima, quindi le carte hanno cominciato subito a rimescolarsi (Altoè dixit) considerando che in quel momento chi era in pista procedeva a velocità lenta imposta, facilitando le operazioni di chi invece imboccava la pit-lane.

Marciello ha quindi preso il comando seguito dall'Audi #32 di Charles Weerts (Team WRT) e dalla Mercedes #4 di Maro Engel (HRT), in risalita dalla nona piazza, con gli ottimi Simon Gachet (#87 Mercedes-AKKA ASP) e Rolf Ineichen (#14 Lamborghini-Emil Frey Racing) a completare la Top5 e combattere per il primato in Classe Silver.

La ripartenza è avvenuta al giro 14 ed Engel ha subito soffiato il secondo posto a Weerts (che comunque gli ha provato a rispondere nel corso della tornata riscavalcandolo prima della "Roggia"), e Altoè a riportare in Top10 la seconda Lamborghini di Emil Frey Racing (#163) dopo una prima sosta che l'aveva vista crollare 17a addirittura.

La tranquillità è durata appena due passaggi perché Francesco Zollo si è girato alla "Parabolica" rimanendo brevemente nella sabbia con la sua Ferrari #11; il pilota della Kessel Racing è riuscito a riprendere la via della pista, ma a quel punto il FCY e la SC erano già stati decretati dalla direzione gara, che poi ha ridato l'ok per partire al giro 19.

Engel alla prima variante è andato lungo nel tentativo di attaccare Marciello, Altoè è risalito nono, ma alcuni detriti apparsi alla "Ascari" hanno nuovamente sospeso le sorti della gara con il FCY al giro 22, tant'è che la maggior parte ne ha approfittato per effettuare sosta e cambio pilota.

Marciello ha dato spazio a Daniel Juncadella, ma l'uscita dai box dello spagnolo non è propriamente stata felice, con un paio di errori che l'hanno fatto scivolare indietro in classifica. Ne ha approfittato il Team WRT, che dopo Weerts ha riposto le sue speranze in Kelvin Van Der Linde, inseguito al giro 23 con il semaforo verde da Thomas Drouet, salito sulla #87 per Gachet.

Se si poteva sperare in un po' di tranquillità, era il classico 'come non detto'. Van Der Linde al 30° giro ha forato la posteriore sinistra nella discesa del "Serraglio", ma il sudafricano ha provato a passo sostenuto a continuare pur di raggiungere i box.

La gomma delaminata ha sfasciato non solo il passaruota, ma anche tutta la paratia superiore e messo a rischio la portiera, tant'è che la R8 ha sparato detriti e rottami ovunque fino alla "Parabolica". Nello stesso istante, gomme a terra pure per la Porsche #56 della Dinamic e per Fontana con la Lambo #14 (vicino ai box, quindi subito rientrato), dunque altra SC e ricompattare un gruppo nel quale c'è chi ha provato la tattica della gomma slick, dato che in quel momento la pista andava asciugandosi.

Fra questi citiamo obbligatoriamente Callum Ilott, neo-sostituto di Davide Rigon sulla Ferrari #71 della Iron Lynx, scesa in classifica nella prima parte col caos dei pit-stop e della pioggia.

Luca Stolz (#4) si è ritrovato al comando alla ripartenza del giro 35, Juncadella si è fatto perdonare l'errore precedente tornando secondo con un buon sorpasso su Drouet, che poi ha ceduto strada anche alla Porsche di un incontenibile Cairoli (e svariate altre fino a chiudere 11°).

Stolz è incappato nell'ennesima foratura, così come le Lamborghini #114 e #163 di Emil Frey Racing; stavolta niente interruzione, per cui Cairoli ne ha approfittato per mettersi alle spalle Juncadella sverniciandolo dopo la "Parabolica" e cominciare quella che è stata una difficile gestione del primato.

Come dicevamo prima, incontenibile anche Ilott, all'esordio nel GT; l'inglese ha inanellato una serie di giri bellissimi nonostante le difficoltà del fondo viscido, sfruttando al meglio le coperture slick della sua 488 fino a raggiungere la quarta posizione in poche tornate.

Tanto per cambiare, l'inizio dell'ultima ora di gara è stata inaugurata da una macchina su tre pneumatici; la sfortuna è toccata alla BMW #10 della Boutsen Ginion Racing, quindi altro FCY/SC e nuovo via al giro 56 con 41' sul cronometro. L'ultimo giro di soste ha visto Cairoli cedere a Bachler il posto sulla 911 #54, ma soprattutto Jules Gounon (#88), Ricardo Feller (#14) e Antonio Fuoco (#71) dar vita al classico 'triello' per la piazza d'onore assoluta.

Questo ha dato modo a Bachler di mettere secondi preziosi fra sè e l'agguerrito gruppetto, andando a vincere comodamente davanti a loro, che nonostante attacchi e tentativi, hanno mantenuto le posizioni sopracitate.

Per Feller - in rimonta dopo il pit-stop di Fontana - la terza posizione è preziosa perché vale l'affermazione in Classe Silver, con Fuoco a completare il podio della PRO assieme ai compagni Ilott e Rigon.

In Top5 assoluta abbiamo anche l'altra Ferrari di Iron Lynx, la #51 di Alessandro Pier Guidi-Niklas Nielsen-Come Ledogar, forse un po' più in ombra dei compagni di squadra rispetto a quanto preventivato a bocce ferme.

James Pull-Stuart Hall-Benjamin Goethe ottengono il secondo posto in Silver Cup con l'Audi #30 della WRT, battendo con aggressività nel duello finale la Mercedes #57 di Mikael Grenier-Russell Ward-Philip Ellis (Winward Racing).

Ottavo posto assoluto per l'Audi-WRT #31 degli ottimi Ryuichiro Tomita-Frank Bird-Thorstein Eriksen, seguita dalla #26 di Frédéric Vervisch-Markus Winkelhock-Finlay Hutchison (Saintéloc Racing).

Per quanto riguarda la categoria Pro-Am, il successo della Aston-Garage59 è arrivato anch'esso nel finale sfruttando un errore della Lamborghini di Barwell Motorsport (Adrian Amstutz-Miguel Ramos-Henrique Chaves), che poi ha dovuto accontentarsi dell'amaro terzo gradino del podio, superata anche da quella #19 della Orange 1 FFF Racing condotta dai positivi Hiroshi Hamaguchi-Phil Keen.

Malissimo le BMW della Walkenhorst Motorsport, a soffrire tantissimo nei confronti dei rivali pagando anche una foratura nella fase centrale della gara.

GT WORLD CHALLENGE EUROPE - ENDURANCE CUP, Monza: Classifica Gara

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