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24 Ore di Spa, 16° Ora: rinviene forte la BMW di Rowe

La M6 GT3 di Martin, Sims ed Eng, seconda con un gap di un solo secondo, ha approfittato alla 14esima ora di un drive-through inflitto alla Bentley regina per il superamento del tempo di guida.

#99 Rowe Racing, BMW M6 GT3: Maxime Martin, Philipp Eng, Alexander Sims

#99 Rowe Racing, BMW M6 GT3: Maxime Martin, Philipp Eng, Alexander Sims

Vision Sport Agency

Pit stop #8 Bentley Team M-Sport, Bentley Continental GT3: Andy Soucek, Wolfgang Reip, Maxime Soulet
Pit stop #8 Bentley Team M-Sport, Bentley Continental GT3: Andy Soucek, Wolfgang Reip, Maxime Soulet
#99 Rowe Racing, BMW M6 GT3: Maxime Martin, Philipp Eng, Alexander Sims
#99 Rowe Racing, BMW M6 GT3: Maxime Martin, Philipp Eng, Alexander Sims

Quando mancavano otto ore alla fine della 69esima edizione della 24 Ore di Spa-Francorchamps, il vertice della classifica ha subìto un robusto scossone. La BMW M6 GT3 della Rowe Racing, già battistrada della gara nelle fasi comprese fra il giorno e la notte del sabato, ha strappato il comando alla Bentley Continental ufficiale che si era trovata al comando all’incirca a metà delle ostilità.

Maxime Martin, Alexander Sims e Philipp Eng hanno in effetti approfittato di una penalità inflitta alla macchina dei rivali Maxime Soulet, Andy Soucek and Wolfgang Reip e si sono portati in testa alla maratona belga, precedendo anche un’Audi R8 LMS numero 6 saldamente in terza posizione nelle mani di Markus Winkelhock, Frank Stippler e Christopher Mies.

Dopo aver conquistato punti preziosi in campionato in occasione del traguardo parziale coincidente con il giro di boa, le due Bentley della M-Sport occupavano saldamente la prima e la terza posizione, dopodiché la prima berlinona inglese è scivolata in classifica in virtù del pit-stop tecnico regolamentare effettuato alla 14esima ora, in concomitanza con una Full Yellow Course dovuta all’incidente della BMW M6 della Boutsen Ginion Racing, guidata da Oliver Grotz, Karim Ojjeh, Julian Darras e Arno Santamato. 

Davanti alla “caccia” della Bentley numero 8 sembrava che tutto dovesse procedere per il meglio, finché al termine della 16esima ora i leader della competizione hanno dovuto rispettare l’ennesimo drive-through imposto loro dai Commissari Sportivi per il superamento del tempo di guida, il tutto pochissimi minuti dopo l’esaurimento della neutralizzazione dovuta allo schianto a Pouhon della Ferrari numero 55 della AT Racing, condotta da Marco Cioci, vittima alla vigilia del furto di passaporto e portafoglio, Francesco Castellacci, Piergiuseppe Perazzini e Thomas Flohr.

La BMW M6 della Rowe Racing, che occupava la seconda posizione con un gap di appena un secondo dalla Continental GT3 della M-Sport, si è pertanto ritrovata in testa con un minuto di vantaggio sulla regolarissima Audi R8 LMS numero 6. 

In quarta posizione, stava intanto rivenendo forte una vettura di Ingolstadt che tutti davano ormai ingenerosamente per spacciata, ovvero la R8 LMS del team WRT numero 28 (piloti Laurens Vanthoor, René Rast e Nico Muller), che nella serata del sabato era entrata in collisione con la Jaguar numero 114 by Emil Frey Racing di Jonathan Hirschi, Christian Klien e Markus Palttala: benché ancora attardata di una tornata rispetto ai leader, ha segnato in 2'18”793 il giro più veloce della corsa.

Nella categoria PRO-AM Cup, la leadership è rimasta appannaggio dell’Audi R8 LMS dell’équipe I.S.R. guidata dal quartetto franco-svizzero incarnato da Franck Perera-Nicolas Lapierre-Henry Hassid-Philippe Giauque, il tutto malgrado un drive-through affibbiatole per un’irregolarità in pit-lane e con un vantaggio di soli dieci secondi su Pilet-Jousse-Narac-Cornac, al volante della Porsche 911 numero 76 della IMSA Performance. Al terzo posto, la Lamborghini Huracan #29 della Konrad Motorsport per i giovanisimi Zöchling-Gounon-Rettenbacher-Breukers.

Battaglia interessante e tutta Ferrari nella AM Cup, con la numero 888 della ticinese Kessel Racing (Marco Zanuttini, Vadim Gitlin, Liam Talbot e, soprattutto, Niki Cadei) che precedeva la #51 della AF Corse (Peter Mann Francisco Guedes, Rino Mastronardi e Matteo Cressoni) e la #333 della Rinaldi Racing (Pierre Ehret, Rinat Salikhov, Alexander Matschull e Marco Seefried, quest’ultimo protagonista di un crash nei primi scampoli di gara).

Blancpain Endurance Series - 24 Ore di Spa - 13. Ora

Blancpain Endurance Series - 24 Ore di Spa - 14. Ora

Blancpain Endurance Series - 24 Ore di Spa - 15. Ora

Blancpain Endurance Series - 24 Ore di Spa - 16. Ora

 

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