24 Ore di Spa, 12° Ora: è leader una Continental GT3
Alla boa di metà gara e malgrado tre penalità, la Bentley ufficiale di Maxime Soulet, Andy Soucek e Wolfgang Reip si è trovata al comando grazie anche alle disavventure plurime di Audi e BMW.
Foto di: Vision Sport Agency
Il rintocco di metà gara ha portato con sé una piccola, grande novità nelle dinamiche della 69esima edizione della 24 Ore di Spa: una Bentley al comando, benché doverosamente insidiata da Audi e BMW, inseguite a loro volta da una Mercedes ormai liberatasi dal fardello degli stop-and-go da 5 minuti osservati all’inizio.
È stata la Continental GT3 gestita dalla M-Sport e guidata da Maxime Soulet, Andy Soucek e Wolfgang Reip a balzare infatti al comando della maratona belga in coincidenza con l’11esima ora, dopo aver rispettato a propria volta due penalità inflittele.
Al francese è stata tuttavia imposta un’altra sanzione di sapore sportivo per aver mandato in testacoda l’Audi R8 LMS dell’italosvizzero Edoardo Mortara, in quel momento al sesto posto, mentre ne affrontava le manovre di doppiaggio.
Stranamente, il leader della corsa vallone è finito a propria volta in testacoda alla curva della Source, in regime di Full Course Yellow, a causa di una chiazza di olio sulla pista più o meno al giro di boa della corsa. Poco male, perché in agguato c’era comunque un’altra Bentley Continental GT3, la numero 7 affidata a Guy Smith, Vincent Abril e Steven Kane, terza alle spalle dell’Audi R8 LMS by Phoenix Racing guidata da Markus Winkelhock, Frank Stippler e Christopher Mies.
La BMW M6 di Alexander Sims, Philipp Eng e Maxime Martin, schierata dalla Rowe Racing e che aveva mantenuto la leadership anche con un minuto di vantaggio sugli inseguitori, ha rispettato il pit-stop obbligatorio della durata di 5 minuti un’ora e mezzo prima del rintocco della 12esima ora. È pertanto scivolata al quinto posto davanti alla Lamborghini Huracan del GRT Grasser Racing Team, in quel particolare momento condotta da Mirko Bortolotti.
Le speranze di vittoria della Casa di Ingolstadt sono state invece abbastanza compromesse nel quarto di corsa compreso fra l’ottava ora e il giro di boa in maniera abbastanza pesante. Sono state infatti colpite da disavventure ben due Audi R8 LMS.
La numero 6 della Phoenix Racing, che aveva condotto le danze durante il ciclo di pit-stop, ha subito una foratura che ha avuto conseguenze negative sul veicolo, ha fatto perdere tempo alla squadra e ha trascinato Markus Winkelhock indietro, ma soprattutto lontano dalla lotta per il primato.
La tedesca numero 1, che ne aveva ereditato il ruolo fra i top three della 69esima 24 Ore di Spa, ha dovuto effettuare una sosta ai box non programmata per sostituire lo splitter anteriore, circostanza negativa che la ha estromessa dalle prime trenta posizioni.
In seguito alle plurime penalità imposte alle Mercedes AMG-GT3 dovute a una “diatriba” sull’omologa del sistema di accensione, la supercar meglio piazzata fra quelle di Stoccarda era la numero 57 della scuderia Black Falcon guidata da Hubert Haupt al settimo posto, davanti alle gemelle della HTP Motorsport: la 86 di Thomas Jager, Gary Paffett e del poleman mancato Maximilian Gotz e la 84 di Dominik Baumann, Jazeman e Maximilian Buhk.
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