24 Ore di Spa, 17° Ora: la corsa si accende. Iniziano i primi duelli ruota contro ruota
Al comando la BMW M6 di Catsburg-Sims-Klingmann e l'Audi di Winkelhock-Vervish-Haase girano sugli stessi tempi. Bella la lotta tra la M6 di Eng che ha superato per il quarto posto la Bentley di Kane
Foto di: Alexander Trienitz
Anche tra la 15sima e 16sima ora la full course yellow la fa da padrona. Succede che la Porsche di Lieb-Bleekemolen-Pappas-Miller perda definitivamente tutta la carenatura del retrotreno, già danneggiata in precedenza lasciandola in mezzo alla pista. Nello stesso momento si ritira una Lamborghini, così scatta l’ennesima neutralizzazione.
Ma quando si riprende la BMW M6 di Sims e l’Audi di Winkelhock si mettono a girare sugli stessi tempi, dando vita a un bel duello a distanza, in cui nessuno dei due-separati da 9”-perde o guadagna nei confronti dell’altro. Terza è la Mercedes di Maro Engel che precede la Bentley di Gounon-Pepper e Kane dietro cui sta rinvenendo la M6 del team Walkenhorst di Blomqvist.
Siamo quindi entrati nella fase calda della gara, quella in cui non ci si può permettere alcun errore e dove la classifica cambia in funzione delle scelte strategiche fatte dalle squadre. La fase dei pit stop, a 7 ore dalla conclusione, conferma in ogni caso la supremazia delle prime ore del mattino da parte della BMW di Catsburg-Sims-Klingmann e dell’Audi di Vervish-Winkelhock-Haase. I capoclassifica hanno già effettuato una sosta in più degli avversari, 17 a 16 e questo dimostra come i giochi siano ancora apertissimi.
Bello è soprattutto il duello tra la Bentley di Kane e la M6 di Eng che procedono l’una attaccata all’altra, con la BMW che sembra possedere qualcosa in più della Continental nei tratti guidati ma meno dalla Source fino alla staccata di Les Combes. La schermaglia è il vero motivo di attrazione di questa fase che si risolve al 349.giro quando con una staccatone a La Source la BMW prende il sopravvento. Kane prova a resistere nella discesa che porta all’Eau Rouge ma quando si accorge di essere fuori traiettoria alza il piede e permette al rivale di salire al quarto posto.
Poco dopo, all'uscita di Stavelot la Porsche di Vanthoor si tocca con l'Audi R8 dell'Aust Motorsport di Tobias Dauenhauer che pur essendo doppiata chiude la vettura del belga e si scompone. Il pilota cerca di controllare la sbandata, sbagliando, con il risultato che viene centrato dalla Porsche ufficiale su cui decolla la Bentley di Andy Soucek.
Tutti e tre si fermano ai box con il risultato ormai compromesso. Soprattutto per Vanthoor-Bernhard-Bamber che fino ad allora puntavano alle zone nobili della classifica. Si trovavano infatti ampiamente tra i primi dieci, galleggiando a seconda del gioco delle soste tra la quinta e l'ottava posizione. E così viene esposta l'ennesima full course yellow.
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