Ratel: "La crisi? Il GT World è ok. Per Spa corriamo un rischio"
Il capo di SRO è stato intervistato da James Allen per il ciclo #thinkingforward di Motorsport.com, toccando gli aspetti più attuali legati al Coronavirus, ma pensando anche ad un futuro elettrico.
Foto di: Vision Sport Agency
Il GT World Challenge è pronto a riaprire i battenti, ma deve anche guardare al futuro, come spiega il suo capo Stéphane Ratel.
Il promoter di SRO Motorsport è stato ospite di James Allen per una interessante intervista del ciclo #thinkingforward di Motorsport.com, nella quale ha toccato sia gli aspetti della ripartenza, ma anche quelli che inevitabilmente andranno affrontati con la crisi economica scatenata dalla pandemia di Coronavirus.
"Tutti i campionati stanno cercando di riorganizzare i propri calendari con meno mesi a disposizione, il che è durissimo perché i circuiti sono impegnati e bisogna trovare spazio. Speravamo di cominciare a fine maggio, ora siamo focalizzati su luglio. I team del GT non fanno solo una serie, quindi bisogna lavorare assieme a loro per dargli modo di competere", ha spiegato Ratel dopo la pubblicazione del nuovo calendario del GT World Europe, che inizierà a luglio e agosto con le tappe italiane di Imola e Misano.
"Le cose cambiano in continuazione, dobbiamo avere le autorizzazioni dai governi e dalle autorità, anche per viaggiare. E' tutto molto complicato ed è per questo che non dobbiamo fermarci, c'è tanto da fare perché noi siamo attivi in Europa, Nord America ed Asia, oltre che con l'Intercontinental GT. C'è tanta roba da riprogrammare, sapendo che sul posto ci ritroviamo almeno 2500 persone che lavorano e anche 200-300 macchine per weekend. Quando si parla di gare "a porte chiuse" gli aspetti non valgono solo per il pubblico, ma per l'insieme. Per ora sono ottimista e penso che in estate partiremo".
Purtroppo i primi round molto probabilmente saranno svolti proprio senza spettatori sulle tribune e nel paddock, con SRO che ha stilato un programma in tre fasi per riuscire a ricominciare gradualmente ad avere gente in pista.
"Ogni circuito è una arena immensa rispetto ad uno stadio, all'inizio andrà fatto il sacrificio di correre senza fan, per poi cercare di tornare alla normalità. Anche per questo ci siamo presi il rischio di posticipare ad ottobre la 24h di Spa, che oltretutto incorre nel weekend del passaggio all'ora solare, per cui si correrà per 25h! Il meteo sarà impegnativo da affrontare, la notte più lunga, ma con la speranza di poter viaggiare più tranquilli e avere pubblico. In Francia parlano di riaprire agli eventi con 5000 persone ad agosto, il che è sempre meglio che niente".
Inevitabilmente Ratel affronta anche il discorso della crisi economica che il famigerato COVID-19 provocherà nei prossimi mesi, dicendosi comunque piuttosto tranquillo e fiducioso che il format adottato dal suo campionato possa funzionare bene anche in tempi complicati.
"SRO Motorsport sta bene, nonostante la crisi. Dopo 10 anni di collaborazione con Blancpain abbiamo il nuovo sponsor del campionato con Amazon Web Services, ma anche Rebellion, Pirelli e Total. 55 auto si sono iscritte all'Endurance Cup e 33 in Sprint Cup in Europa, 32 in Asia. Sono sicuro che qualcuno inevitabilmente abbandonerà, ma per quanto riguarda noi sono fiducioso".
"La domanda ora è: come riusciranno i team a ridistribuire le proprie risorse all'alba di una grande crisi economica nella quale il costruttore finanzierà meno i programmi? La certezza per me resta il sistema delle corse clienti, che comunque danno un buon ritorno di visibilità ed economico. E negli ultimi anni parecchi si sono uniti a noi con le rispettive GT3 e GT4".
"La cosa essenziale per noi è seguire una strada per ridurre i costi in ogni settore, serve un programma preciso perché è importantissimo. Il motorsport può essere importante anche per la promozione, bisogna investire bene e le Case per decenni lo hanno fatto in modo da far conoscere i propri prodotti. E questo vale anche per l'elettrico e le nuove tecnologie, non possiamo buttare via storie di anni e anni, bisogna affrontare il periodo di transizione bene sui nuovi prodotti. Credo che il motorsport resti importante sotto questo aspetto".
E naturalmente l'aspetto dell'elettrico non poteva mancare, visto che ormai per tutti gli sport motoristici non si parla d'altro in ottica futura. Anche qui Ratel si mostra interessato, ma con una certa cautela.
"Ero dell'idea che in 10 anni avremmo visto le corse clienti elettriche, forse questa crisi accelererà il processo. Ultimamente il customer racing funziona alla grande e rispetto ad altre serie penso che siamo favoriti. Qui i team godono del supporto delle Case, che però negli ultimi anni è calato; e si sa che il motorsport dipende da loro. Gli investimenti non saranno altrettanto significativi da ora in poi, per questo dico che l'eccezione può essere il mondo dell'elettrico. Il mondo cambia e lo abbiamo visto ora".
"Credo che tutti siano d'accordo sul fatto che le corse elettriche oggi siano dure da proporre ai clienti. Ma un domani anche il GT World Challenge virerà su questo perché le sensazioni saranno differenti e non solo legate ai V10 Lamborghini, Ferrari o di altro marchio. Servirà tempo, va ridotto l'impatto dell'inquinamento coi motori a combustione, cosa di cui ci siamo già occupati nell'Intercontinental GT Cup utilizzando il concetto di far correre i team locali, tagliando una gran parte dei trasporti di materiale in giro per il mondo. Per il rispetto dell'ambiente penso sia valida come cosa".
"L'anno scorso ho presentato il progetto GTX World Tour, portando le auto al pubblico delle città con delle specie di cronoscalate su piste brevi. Vediamo se e come portare avanti il discorso dell'elettrico, ma non voglio che i nostri camion siano caricati con generatori a diesel! Serve una formula completamente elettrica, è difficile come organizzazione e come costi, ma ci stiamo lavorando".
Infine il manager ex-pilota francese ha commentato anche l'ottima riuscita della serie Esport del GT World Challenge, proposta anche da Motorsport.tv con grande numero di partecipanti.
"Ogni crisi crea opportunità e probabilmente avremo meno campionati attivi, ma la novità degli Esports è una di queste. La nostra serie virtuale su Assetto Corsa, Informatica e supportata da Fanatec è stata un successone, hanno corso anche Charles Leclerc, Jean-Eric Vergne e tanti piloti GT importanti catturando attenzione. Siamo felici e vogliamo portare avanti la cosa anche dopo la crisi, il nostro livello è altissimo e non solo da gioco. Chi partecipa ha attrezzature professionali e penso che per i concorrenti resterà un hobby o un buon allenamento da svolgere fra una corse e l'altra. Per me ha gran potenziale".
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