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Zarco: "Non bisogna abbandonare la speranza"

Il pilota francese, ancora a caccia del primo successo, crede ancora al titolo

Anche se ancora manca la prima vittoria in un Gran Premio, Johann Zarco può comunque vantare una costanza impressionante in questa stagione 2011. Nel Gran Premio de Aragón della scorsa settimana il francese ha passato la linea del traguardo di nuovo in seconda posizione, superato dal leader della categoria Nicolas Terol come già accaduto due settimane fa a Misano. Zarco veste quest'anno i colori del team Avant-AirAsia-Ajo, diretto dal finlandese Aki Ajo vincitore del titolo 125 con Mike di Meglio nel 2008 e con Marc Marquez nella passata stagione. "Arrivati sul circuito, seguiamo sempre lo stesso programma di lavoro. Il giovedì completiamo diversi giri del tracciato con lo scooter per memorizzare al meglio il layout" ha spiegato Zarco a MotoGp.com. "Il passo successivo è riguardare la gara dell'anno precedente e in seguito discutere con la squadra sulle questioni telemetria e messa a punto con la quale cominciare". "Il venerdì, una volta in pista, Laurent (Fellon, il suo manager) segue tutto quello che faccio dandomi preziosi consigli e suggerendomi i momenti giusti per prendermi una pausa, dopodiché ci ritroviamo con i meccanici per analizzare i nostri punti deboli". Leggermente staccato dai primi nelle prove libere, il pilota di Cannes si è mostrato più incisivo nel turno di qualifiche, concluso con il quarto posto sulla griglia di partenza. "Nelle prime sessioni di libere ho girato più lentamente perché non abbiamo mai avuto occasione di effettuare test ad Aragón, ma nonostante tutto ho accorciato le differenze abbastanza rapidamente, diventando subito competitivo nelle qualifiche e in gara". Spenti i semafori domenica, il francese non ha potuto far altro che assistere impotente alla fuga di Terol, diventando però protagonista di un bel duello per la seconda piazza con Hector Faubel durato fino all'ultimo giro e conclusosi con una caduta del valenciano a poche curve dal traguardo. Riguardo a questo combattuto corpo a corpo, Zarco ha spiegato: "Lui non voleva stare avanti e proprio per questo sono riuscito ad imporre il mio ritmo. Nel finale, l'idea era continuare con un passo gara tirato per obbligarlo ad andare al massimo, e alla fine ha funzionato. Si è assunto troppi rischi per superarmi e non ce l'ha fatta". Secondo nella classifica generale, a 36 punti da Terol, Zarco è fermamente convinto che in questo sport tutto possa succedere e che dovrà quindi lottare fino alla fine, a cominciare dal prossimo appuntamento di Motegi. "Credo che ci siano ancora delle possibilità. Non bisogna mai abbandonare la speranza, e l'obiettivo rimane vincere le gare. Secondo Laurent (il suo manager) Motegi è un circuito dove posso fare bene e daremo tutto il possibile per riuscirci". "Finora ho sempre fatto fatica a Motegi, ma quest'anno corro con un'altra squadra ed un'altra moto, e proverò quindi ad essere veloce sin dalle prime prove libere, facendo registrare tempi buoni ed assicurandomi di essere competitivo in gara", ha poi concluso Zarco, che ad Aragón ha firmato un accordo con il team JiR per passare in Moto2 il prossimo anno.

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